Costituzione: 24 novembre 1941
Ubicazione: Repubblica Ceca, a circa 60 km da Praga.
Terezín viene fatta costruire, tra il 1780 e il 1790, dall’Imperatrice d’Ungheria e Boemia come fortificazione e presenta due parti ben distinte: la “fortezza minore” e la “fortezza maggiore.
Dopo l’occupazione della Cecoslovacchia, la Gestapo prende il controllo di Theresienstadt il 10 giugno 1940 e trasforma la “piccola fortezza” in prigione. Dal 24 novembre 1941, la “grande fortezza” viene destinata a diventare un ghetto dopo essere stata cinta da un muro. Il campo, fondato da uno dei capi delle SS, Reinhard Heydrich, diviene presto il punto di arrivo per un grande numero di ebrei provenienti da tutta la Cecoslovacchia, ma anche dalla Germania e dall’Austria. I settemila abitanti non-ebrei che vivevano a Theresienstadt vengono espulsi dalla città, rendendo il campo una comunità esclusivamente ebraica e isolata.
L’idea originaria è di farne un campo per l’imprigionamento degli ebrei anziani tedeschi e austriaci, destinati a morire per “cause naturali”. In realtà tale idea non viene mai attuata perché il campo viene immediatamente usato per concentrarvi tutti gli ebrei, senza distinzione di età, come luogo di transito verso i campi di sterminio.
Le condizioni di vita a Theresienstadt si fanno subito molto difficili: all’interno della “fortezza grande”, in un’area precedentemente abitata da poche migliaia di persone, si trovano a convivere oltre 50.000 ebrei. Il cibo è scarso, le medicine inesistenti, la situazione abitativa drammatica. Solo nel 1942 muoiono nel campo almeno 16.000 persone. Per far fronte a questo elevato numero di decessi, viene costruito un crematorio all’interno del ghetto.
Nonostante le minacce di deportazione e uccisione, i deportati del campo utilizzarono qualsiasi mezzo a loro disposizione per “resistere” ai loro aguzzini. Scrittori, professori, musicisti e attori tengono conferenze, concerti e spettacoli teatrali. Dato l’alto numero di musicisti internati a Theresienstadt, vengono eseguiti centinaia di concerti a cui assistono sia ebrei che le SS, tra i quali è a volte presente anche il gerarca nazista Adolf Eichmann.
Gli intellettuali del campo, inoltre, si adoperano affinché tutti i bambini deportati possano continuare il loro percorso educativo. Nonostante era loro proibito frequentare la scuola, i bambini di Terezín seguono le lezioni autogestite del ghetto. Quotidianamente si tengono corsi ed altre attività culturali, allestendo spettacoli teatrali e musicali. Tra il 1943 e il 1944 l’opera per bambini Brundibar di Hans Krása viene messa in scena. Inoltre la comunità riesce a pubblicare una rivista illustrata, Vedem, che tratta di poesia e recensioni letterarie ed è completamente prodotta da ragazzi del ghetto.
Nell’ottobre del 1943 circa 500 ebrei provenienti dalla Danimarca vengono inviati a Theresienstadt. L’arrivo di questo gruppo di ebrei danesi ha un impatto significativo perché le autorità danesi insistono presso il governo tedesco affinché alla Croce Rossa Internazionale venga data la possibilità di visitare il campo.
Adolf Eichmann decide di acconsentire alle insistenze del governo danese, accordando il 23 giugno 1944 una visita al campo ai rappresentanti della Croce Rossa Internazionale al fine di dissipare le voci relative ai campi di sterminio. Per eliminare l’impressione di sovraffollamento del campo e nascondere gli effetti della malnutrizione, 7.500 ebrei giudicati “impresentabili” vengono deportati verso Auschwitz. L’amministrazione del campo si occupa inoltre di costruire falsi negozi e locali al fine di dimostrare la situazione di benessere degli ebrei nel ghetto. Il tutto è coronato dall’esibizione dell’orchestra dei bambini.
Durante questa giornata vengono raccolte immagini che vengono poi usate come video di propaganda per mostrare il benessere degli ebrei sotto la “benevolente” protezione del Terzo Reich.
Cessato ogni sforzo propagandistico, alla fine di settembre del 1944 viene presa la decisione di liquidare il campo. Dal 28 settembre al 28 ottobre 1944 da Theresienstadt partono undici convogli che portano ad Auschwitz 18.402 persone, tra i quali moltissimi dei bambini del campo. Nel tentativo di eliminare le prove delle migliaia di persone morte nel campo, si ordina la dispersione delle ceneri dei deceduti nel fiume. Il tentativo di creare nel 1945 una camera a gas nei sotterranei della “piccola fortezza” fallisce per la ribellione dei prigionieri.
Nelle ultime settimane di guerra, il flusso di arrivi al campo è ininterrotto. Molti dei nuovi arrivati sono deportati in terribili condizione a causa della fame e delle malattie, dopo estenuanti marce della morte.
Il 5 maggio 1945 il campo viene affidato alla Croce Rossa e l’8 maggio 1945 le truppe sovietiche raggiungono Theresienstadt.
Georgia Mariatti
Per saperne di più consultare il sito del Memoriale di Terezín