La parrocchia di cui è assiduo frequestatore Michael Seifert, a Vancouver, ha stanziato nel 2001 2.000 dollari per partecipare alle spese di difesa dell’ex criminale nazista, condannato nel novembre 2000 all’ergastolo dal Tribunale Militare di Verona.
Interrogato sulle ragioni del suo appoggio, il parroco della chiesa dedicata alla Sacra Famiglia ha risposto candidamente che “Anche Cristo fu condannato da un tribunale. Vuol dire forse che era colpevole? Sono passati 55 anni, le accuse contro Seifert sono incredibili”, ha aggiunto serafico.
La decisione del parroco ha suscitato vibrate reazioni di protesta tra i superstiti dello sterminio nazista.
Lo stesso Seifert, attraverso i suoi legali, ha negato di aver partecipato ai terribili episodi di violenza e di ferocia che gli vengono attribuiti, e che a Verona sono stati confermati da una ventina di testimoni oculari. Nel procedimento a suo carico per l’estradizione in Italia si era presentato a sorpresa un collega di Seifert, l’ex SS Peter Makelke, anch’egli di guardia, nel 1944-45, al Lager diBolzano, il quale ha detto di non aver neanche “mai sentito parlare” di torture e omicidi nel campo. Anche Makelke vive da oltre 50 anni a Vancouver, nella stessa via di Seifert.