La Fondazione Memoria della deportazione, l'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia, la Provincia di Milano, la CGIL Lombardia, l'Archivio storico "Bigio Savoldi e Livia Bottardi Milani" di Brescia, l'Università di Lecce, il Comune di Copertino (LE) organizzano
Un treno per Auschwitz
27 – 31 gennaio 2007
con il patrocinio del Ministro della Pubblica Istruzione
“Andare ad Auschwitz e visitare il campo di concentramento è più educativo di mille letture”. Può accadere, sfogliando qua e là, di leggere frasi simili.
Forse non è necessario andare ad Auschwitz per capire. Parole ed immagini sono a disposizione da decenni, per molti di noi da prima che nascessimo. La scritta “Arbeit macht frei” che si staglia nel grigiore biancastro del cielo polacco è sicuramente una sagoma tra le più conosciute dalle ultime tre generazioni in tutto il mondo.
Ma Auschwitz, è vero, non è un luogo comune, bensì una delle prove più complesse e terribili che alcuni uomini hanno voluto sperimentare e che altri uomini hanno dovuto subire, una esperienza che non trova completezza in nessuna descrizione, non trova spiegazione in nessuna teoria, che non trova adeguata collocazione in nessuna specifica disciplina.
E tutto quanto ci pare insufficiente e inadatto a capire e spiegare. È tanto difficile circoscrivere e descrivere Auschwitz, nell’accezione simbolica dell’intero sistema nazista, che spesso ci assale l’istinto di non pensarci, di fermarci davanti ai concetti di indicibilità, di mistero, di fine della storia.
Ecco, proprio in questo spazio vuoto, di frastornato e colpevole sentimento di rifiuto dell’umanità si inserisce l’esperienza del viaggio e del pellegrinaggio ad Auschwitz.
L’idea che ha animato questo progetto, fin dalla sua prima edizione, è ancora l’incontro di una generazione di cittadini europei anagraficamente e linguisticamente non dissimili da coloro che furono deportati sui treni dello sterminio 60 anni fa.
Ma, se durante le persecuzioni naziste la destinazione dei treni era l’orrore, oggi si propone ai ragazzi di incontrarsi, dialogare, lavorare, viaggiare per costruire memoria.
Il "Treno per Auschwitz" non si vuole arrestare.
Forse non si fermerà mai. Per fortuna. Forse raggiungerà altri luoghi della memoria.
L'idea di ripetere la straordinaria esperienza dei seicento partecipanti al "Treno per Auschwitz" del 2005 era nata proprio "a caldo", quando, non ancora scesi dal treno, gli studenti e gli insegnanti, gli operatori culturali e i giornalisti coinvolti, nonché i testimoni hanno iniziato la loro ricchissima opera di "restituzione dell'esperienza" raccontando, lavorando sui materiali prodotti, rivedendo immagini e riascoltando suoni, ma soprattutto iniziando a scrivere e ricevere riflessioni in una rete di relazioni che il progetto parallelo "Attori di viaggio" aveva previsto, ma che si è rivelato molto più efficace di ogni aspettativa.
Il "sistema di rete" fra i partecipanti alle due edizioni di "Un treno per Auschwitz" si è rivelato molto utile e costruttivo, perciò abbiamo scelto di non abbandonarlo e di coltivarlo riguardo al coordinamento di date e percorsi didattici propedeutici anche con altri enti e altri “Treni”.
E' intenzione degli enti promotori, quindi, impostare la nuova iniziativa "Un treno per Auschwitz" per il prossimo Giorno della memoria.
La novità sostanziale del progetto è data dalla volontà di costituire davvero un sistema di rete tra cittadini lavoratori e studenti coinvolgendoli, non solo come spettatori o semplici fruitori di una iniziativa culturale, ma come "Attori di viaggio", protagonisti veri di un'esperienza che vedrà la compartecipazione alle iniziative precedenti al viaggio e a quelle di "restituzione" del progetto.
I luoghi hanno una grande importanza. I cittadini invitati appartengono a una regione, la Lombardia, nella quale la geografia del terrore ha disegnato la presenza dei campi di concentramento e di sterminio. Infatti i convogli piombati partirono anche dalla Stazione centrale di Milano e i lavoratori lombardi furono vittime del sistema del lavoro coatto e del sistema concentrazionario e di sterminio nazista.
I treni, pure, rivestono un ruolo fondamentale, poiché offrono la possibilità di rivivere l’idea dell’allontanamento coatto, attraverso l’Europa, mediante un mezzo di trasporto di massa, che con grande lentezza, ma anche con inesorabile puntualità raggiunse i campi. Ed è proprio in quest'ottica che il prossimo "Treno per Auschwitz" partirà da Milano.
La tradizione che abbiamo ispirato con il primo viaggio deve radicare in un percorso conoscitivo ed emotivo che tenga anche in conto dei luoghi. Liliana Segre e altre centinaia di persone partirono da Milano…
Il presente progetto ha la funzione primaria di diffondere la notizia dell'iniziativa in modo da offrire con largo anticipo agli enti, alle amministrazioni e alle scuole la possibilità di decidere l'adesione, di deliberare in proposito, magari di stanziare fondi, ma soprattutto agli insegnanti di predisporre i necessari programmi di preparazione dei ragazzi secondo percorsi autonomi o attraverso l’adesione a quelli proposti dagli enti promotori.
Le iniziative collegate
Per i partecipanti al viaggio si prospetta la possibilità di un’esperienza indimenticabile, ma anche estremamente impegnativa dato che prima, durante e dopo il viaggio si terrà una serie di attività nel corso delle quali verranno affiancati da insegnanti, operatori culturali e testimoni diretti dell’Olocausto, in un’ottica di scambio concreto di materiali prodotti non solo nell’ambito delle attività propedeutiche al viaggio, ma anche in interventi didattici già effettuati o da attivare, nonché durante il viaggio stesso, da parte degli studenti che lo vivranno.
A questo proposito, i docenti e gli studenti che partecipano al progetto, sia quelli che effettueranno il viaggio, sia tutte le scolaresche che vorranno comunque lavorare sulla tematica saranno direttamente coinvolti, attraverso la proposta “Attori di viaggio”, di seguito descritta.
Lo spunto che ci viene da una riflessione espressa nel volume “Pensare e insegnare Auschwitz. Memorie storie e apprendimenti”, a cura di G. Luzzatto Voghera e E. Perillo, Milano, Franco Angeli 2004:
“La Shoah non è uno tra i tanti oggetti che compongono il paniere delle conoscenze sul passato. Troppe le implicazioni che in qualche misura richiedono uno specifico progetto di mediazione, costringendo il docente stesso in prima persona a fare i conti con questo evento per sottrarlo alla routine del discorso didattico”.
Siamo dunque di fronte al problema di come consegnare alle nuove generazioni la memoria della deportazione e dello sterminio in modo di consentire loro di farla propria e di elaborare un pensiero vivo, una coscienza in grado di contrastare ogni tentazione di discriminazione, di segregazione e alla fine di distruzione e di annientamento degli altri.
La strage di undici milioni di esseri umani, la Shoah e la giornata della memoria spostano l’intero sistema scolastico dal mondo apolitico e avaloriale della maggior parte delle scuole in un mondo di presa di coscienza netta e di presa di posizione culturale ed etica fortissime, per cui bisogna saper rispondere (e discutere) a tutte le domande che i ragazzi e gli studenti possono porre:
– Perché facciamo questo? Perché facciamo memoria della Shoah?
– L’olocausto degli ebrei esclude tutti gli altri? Abbiamo due pesi e due misure?
– Il loro sangue ricade dai padri sui figli? Ma cosa hanno fatto i figli, cioè noi?
– Ci state instillando un senso di colpa?
– È un modo indiretto di condizionarci politicamente?
– Educate sempre gli stessi, quelli che sono già predisposti bene verso l’argomento. Non siete capaci invece di raggiungere i veri soggetti a rischio, quelli che se ne fregano, quelli che la scuola la butterebbero al macero, quelli che si fanno i fatti loro, quelli che non vanno a scuola o se ci vanno non ci sono con la testa…
Qualunque sia la domanda, quella che conta è la risposta “non didattica”, scontata, nel senso di non cercata, ricevuta, passiva, anche se perfetta dal punto di vista della preparazione e della profondità.
Occorre dare centralità allo studente e alla sua soggettività.
La proposta Attori di viaggio è quella di un’assunzione attiva e critica del percorso in tre fasi:
1 – Preparazione del viaggio nella propria sede, ricerca di materiale sulla Shoah, discussione, elaborazione e messa in comunicazione con un laboratorio specifico (es. ricerca iconografica su Auschwitz: si raccolgono foto e immagini di persone, luoghi, oggetti, che costituiscono un album, ma anche un percorso, una storia, una musica, ecc.).
2 – Azioni durante il viaggio (es.: le foto o raccolta di immagini vengono portate in viaggio, fatte vedere e raccontate agli altri compagni di viaggio, informalmente negli scompartimenti del treno, tutti insieme in una serata; ma i partecipanti si sono portati anche delle macchine fotografiche, delle videocamere e vengono ripresi i luoghi, le persone, l’album si arricchisce e si raddoppia perché c’è il racconto dell’esperienza e del viaggio per immagini).
3 – La restituzione (gli album vengono fatti circolare sia all’interno della scuola di provenienza, sia altrove in paesi, circoli, nelle scuole gemellate, in modo che l’esperienza si dilati e si diffonda) e l’incontro con chi è rimasto a casa a preparare il giorno della memoria e ha operato un altro percorso; i materiali raccolti e montati devono poi confluire in un momento finale, come il 25 aprile e, a Brescia, l’anniversario di Piazza della Loggia, in un ideale collegamento dei tempi dell’azione e della coscienza civile (27 gennaio, 25 aprile, 28 maggio).
A supporto delle diverse compagnie di viaggio (gruppi scuola) si mettono a disposizione:
Il coordinamento di “Auschwitz. Attori di viaggio” è affidato a Lorena Pasquini: 0303729269 – archiviostorico.cdlt@bs.lomb.cgil.it
Le compagnie di viaggio (gruppi scuola, ecc.) sono invitati a presentare alla responsabile del coordinamento i loro progetti per interventi sul treno o a Cracovia (letture, azioni teatrali, ecc.) entro il 31 dicembre 2006.
La biblioteca
“Un treno per Auschwitz” fin dalla sua prima edizione ha dedicato uno scompartimento alla biblioteca dei viaggiatori ed anche sul prossimo treno verrà allestita attraverso ciascun libro che i viaggiatori saranno invitati a portare. Infatti ad ogni gruppo o ad ogni viaggiatore singolo si chiede di portare con sé uno o più libri e di comunicare i titoli o la lista dei libri (nel caso di gruppi-scuola) al bibliotecario che si troverà in uno scompartimento del treno che sarà indicato sul treno stesso, in modo che il catalogo di questa biblioteca viaggiante possa essere consultato sul treno e sia possibile per tutti i viaggiatori scambiare e offrire o avere in prestito libri sulla tematica del sistema concentrazionario nazista oppure avere l’opportunità di commentare con altri viaggiatori opere lette e motivare la scelta di averle portate con sé.
Inoltre sarà consegnata ad ognuno una copia del volume “I lager nazisti” di Alessandra Chiappano ed. La Giuntina, 2006
I percorsi propedeutici
La Provincia di Milano, la Fondazione Memoria della Deportazione di Milano, l'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia e l'Archivio Storico “Bigio Savoldi e Livia Bottardi Milani” di Brescia hanno elaborato un percorso di formazione articolato in due sezioni: la prima sezione consiste in due momenti seminariali di apprendimento del contesto storico e del luogo; la seconda sezione è di tipo laboratoriale.
Tutti gli incontri seminariali si terranno presso la sede della Fondazione Memoria della deportazione a Milano in Via Dogana, 3, mentre i laboratori si terranno a Milano presso il Liceo Carducci.
I parte: i seminari
Primo incontro – 18 ottobre 2006 – Giornata seminariale
9.30-12.30
Brunello Mantelli. L’universo concentrazionario nazista
Brunello Mantelli. La deportazione politica dall'Italia
15-18
Fabio Minazzi. La Shoà, una riflessione filosofica
Alessandra Chiappano. La deportazione razziale dall’Italia
Secondo incontro – 25 ottobre 2006 – Giornata seminariale
15-18
Marcello Pezzetti. Il luogo Auschwitz
II parte: i laboratori
I laboratori sono organizzati in tre pomeriggi ciascuno da ottobre 2006 a gennaio 2007, dalle 15 alle 18. Essi si terranno presso il Liceo Carducci di Milano.
È inoltre previsto un incontro con Nedo Fiano e Liliana Segre presso la Sala Congressi della Provincia di Milano, in Via Corridoni nei giorni precedenti alla partenza del treno (tra il 15 ed il 19 gennaio).
I seminari sono particolarmente dedicati ai docenti, mentre i laboratori agli studenti. È comunque opportuno concordare con la dott. Chiappano le modalità di partecipazione e il numero dei partecipanti a ogni incontro entro il 15 ottobre 2006.
Il coordinamento dei corsi di formazione è affidato ad Alessandra Chiappano: 0287383240 – a.chiappano@fondazionememoria.it
Auspichiamo che il nostro futuro continui a vedere momenti simili di coesione sociale nell’intento di costruire una società migliore, anche attraverso la semplice ritualità della commemorazione, ma soprattutto attraverso l'azione di ognuno, perchè i cittadini d'Europa non si sentano spettatori di una storia confezionata, ma attori di un destino comune che ha anche radici comuni nel fango di Auschwitz.
Grazie.
Lorena Pasquini, Alessandra Chiappano, Federico Gamberini
L'organizzazione
Il treno è suddiviso in carrozze assegnate e organizzate da ogni ente promotore. I referenti per ogni ente sono:
Il costo del “biglietto del treno” è stato collegato all’iniziativa tramite la formula “Regala un biglietto del Treno per Auschwitz”, in modo che quanti più soggetti, scuole, enti pubblici o privati abbiano l’opportunità di finanziare o di autofinanziare il costo del viaggio, laddove intendano impegnarsi, anche economicamente, per sostenere il progetto.
Il programma dettagliato del convoglio che partirà da Milano