Fabio Tamburini
“Misteri d’Italia”
Longanesi, Milano 1996
Il padrone della Borsa che non scordava Gusen
Aldo Ravelli, Aldone per tutti gli operatori della Borsa Milanese, fu un personaggio molto noto negli ambienti finanziari, per molti anni un autentico padrone della Borsa. La sua commissionaria, in via Dogana a Milano, è stata per mezzo secolo il crocevia di grandi affari: alcuni dei personaggi più in vista dell’economia e dell’industria andavano da Ravelli per un consiglio, o semplicemente per chiedergli di comprare o di vendere un pacchetto azionario.
Per noi però Ravelli è stato soprattutto un compagno di deportazione, un amico fedele dell’Aned, da lui sempre sostenuta con discrezione e con generosità. Pochi sanno che fin dal primo giorno in cui egli ricevette il vitalizio si limitò a girarne l’ammontare all’associazione, affinché essa potesse aiutare i compagni meno fortunati.
“Misteri d’ftalia”, del giornalista di “Repubblica” Fabio Tamburini, edito da Longanesi, percorre con vivacità la vicenda umana di questo protagonista dell’Italia del dopoguerra sulla base di molti incontri avuti con lui nell’ultimo periodo della sua vita. Ravelli è morto nel giugno dell’anno scorso a 83 anni. Ma anche negli ultimi mesi ormai malato, non aveva dimenticato la deportazione a Mauthausen e a Gusen, né i tanti compagni lasciati lassù.
Nel libro di Tamburini è ricostruito lo straordinario rapporto tra Ravelli e il “prominent” austriaco Herbert Fritschen. Questi aiutò Ravelli e alcuni altri italiani a salvarsi in cambio di una promessa di aiuto a ricostruirsi una vita a guerra finita. E entrambi furono fedeli fino all’ultimo alla parola data allora.
Tra gli amici scoperti da Ravelli a Gusen il nostro Gianfranco Maris, al quale sono dedicate nel libro pagine di commossa riconoscenza e amicizia.
d. v.