Maria Antonietta Arrigoni e Marco Savini
Dizionario biografico della deportazione pavese
Unicopli, Milano 2005
Già molti anni fa Ferruccio Belli, instancabile animatore dell’ANED pavese, aveva cominciato a raccogliere ogni genere di informazioni sui deportati della sua città e della provincia. L’idea che lo ossessionò per un lungo periodo era quella che di molti pavesi inghiottiti nei Lager nazisti non rimanesse alcuna traccia, che non se ne conoscesse neppure il nome.
Era la stessa ossessione che ha portato Italo Tibaldi a lavorare per decenni alla sua monumentale lista degli italiani deportati nei campi nazisti, che resterà probabilmente come il lascito più importante che l’ANED affiderà, un giorno, alle future generazioni. Un lavoro fatto di tenacia, di capacità, di pazienza e di infinito amore.
Maria Antonietta Arrigoni e Marco Savini hanno ripreso e condotto a termine quel progetto, lavorando in oltre un decennio di ricerche meticolose su una impressionante quantità di fonti diverse. Sono partiti dalla preziosissima documentazione che Ferruccio Belli aveva raccolto, e hanno cercato riscontri nelle biblioteche, nelle anagrafi comunali, nella documentazione del centro della Croce Rossa internazionale di Arolsen… ovunque si potesse scovare un segno, una traccia di un pavese deportato.
Giorno dopo giorno, la ricerca si è enormemente ampliata: nuovi dati consentivano di aggiungere un nome, una circostanza, un particolare a schede individuali che si sono andate arricchendo e precisando. Il volume che dopo tanto travaglio ha visto finalmente la luce è così molto più di un elenco di nomi. Di ciascun deportato è tratteggiato un ritratto nitido che ci mostra anche quanto si conosce della sua vita precedente all’arresto e alla deportazione. Scorrendo il volume si entra così a contatto con le mille e mille sfaccettature dell’antifascismo e della Resistenza nella provincia di Pavia: incontriamo gli operai antifascisti, gli studenti della celebre università che si ribellano alla chiamata alle armi della RSI, i partigiani che presidiano le colline dell’Oltrepo; i combattenti, i rastrellati, gli ebrei, braccati dalle solerti organizzazioni repressive della Repubblica sociale, e le donne, le tante donne che pagarono con la deportazione la scelta antifascista.
Nei limiti del possibile, pur nello spazio di una scheda ridotta all’essenziale, il Dizionario biografico della deportazione pavese ci conduce anche dentro i campi: conosciamo così anche i gesti di autentico eroismo di chi anche in quel contesto non rinunciò ad aiutare i compagni, a difendere la propria dignità di uomo e di combattente.
Una piccola sezione fotografica inserita nel centro del volume ci mostra i volti, i gesti della vita che precedette la catastrofe: immagini di vacanze, di gite in montagna, del lavoro, della vita militare, ma anche i documenti d’identità, i biglietti inviati alle famiglie dalla detenzione. In appendice completa il quadro una cinquantina di lettere dai Lager, nella maggioranza dei casi l’ultima cosa che resta di una vita spezzata dal nazismo.
Nato come testo di consultazione e di studio rivolto ai ricercatori e agli storici, il Dizionario di Maria Antonietta Arrigoni e Marco Savini si presta in realtà a molteplici livelli di lettura, e sicuramente può interessare e commuovere anche il lettore inesperto, che è sollecitato a nuovi approfondimenti. Terminata la lettura si vorrebbe sapere di più di certi rastrellamenti antipartigiani sulle colline, sul luogo dove furono internati gli ebrei a Landriano prima di essere avviati ai campi di sterminio, sulla vita ricca e generosa di tanti semi-sconosciuti protagonisti di quegli anni..
Circa 300 vittime dei Lager, ridotti dal nazismo a essere un numero di matricola, ritrovano con questa ricerca la propria fisionomia, la propria identità di donne e di uomini: l’ossessione di Ferruccio Belli trova una risposta che si sarebbe tentati di qualificare come definitiva in questo libro prezioso fatto di tenacia, di capacità, di pazienza e di infinito amore.
(dario venegoni)