Fin dalla sua costituzione, in ogni città in cui è presente, l’ANED progetta e si batte per l’erezione di monumenti a ricordo dei tanti che non sono tornati. Uno dei primi e più significativi monumenti è certamente quello di Milano, opera dello studio BBPR, al centro del Cimitero Monumentale, inaugurato già nel 1945. Ma questo impegno, oltre che sul territorio nazionale, si estende anche all’estero affinché la memoria delle vittime dei lager non venga cancellata e per erigere, in ciascuno dei campi più importanti per la deportazione italiana, memoriali dedicati a tutti coloro che non sono tornati.
Esemplare è quanto avviene a Gusen. All’inizio del 1960 alcune delegazioni di superstiti e di famigliari dei caduti vi si recano e trovano l’area del campo praticamente spianata dalle ruspe e il terreno già venduto a lotti. In un prato resisteva abbandonato il forno crematorio del Lager. L’immediato intervento delle associazioni italiana e francese porta gli ex deportati e i familiari ad acquistare il lotto su cui oggi sorge il Memoriale visitato da migliaia di persone ogni anni.
E’ sempre su iniziativa dell’ANED che alla fine degli anni ’70 viene avviato l’allestimento del ‘Memoriale degli italiani Deportati’ nel Blocco 21 del Campo di Auschwitz. Un progetto molto ambizioso, che l’Associazione porta a realizzazione in prima persona, grazie ad una sottoscrizione popolare, alla mobilitazione di molti superstiti dei Lager e all’impegno di una équipe di prim’ordine: il progetto dell’installazione è infatti di Lodovico Barbiano di Belgiojoso, i testi di Primo Levi, la regia di Nelo Risi, le musiche di Luigi Nono, e Pupino Samonà dipinge la tela della spirale che evoca la nascita del fascismo, il soffocamento di ogni opposizione, l’alleanza col nazismo tedesco, fino alla tragedia dei Campi di annientamento e di sterminio.
Gli anni passati dalla fine della guerra e dall’apertura dei cancelli di Mauthausen, l’ultimo lager ad essere liberato, ci consegnano dunque un patrimonio di targhe, cippi, monumenti commemorativi che vanno preservati e di cui bisogna continuare a raccontare la storia.
L’ANED e le sue Sezioni lo fanno con determinazione, denunciando i purtroppo persistenti atti vandalici da parte di gruppi neonazisti, occupandosi delle piccole manutenzioni, così come di impegnativi progetti di restauro e riprogettazione.
Nel 2016 l’ANED si è fatta ad esempio promotrice di una raccolta fondi per ripulire dagli effetti del tempo la grande croce di granito bianco del campo di Ebensee, disegnata da Giò Ponti e voluta dalla vedova Hilda a ricordo di Roberto Lepetit e delle altre vittime italiane. Nello stesso anno per iniziativa dalla sezione di Brescia è stato restaurato il Monumento al Deportato di quella città.
E’ invece ancora in corso di realizzazione il progetto per ricollocare a Firenze l’istallazione dell’ANED che dal 1980 occupava il Block 21 di Auschwitz e che è stata sfrattata dalle autorità polacche; parallelamente l’Associazione sta partecipando alla commissione nazionale incaricata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri del progetto del nuovo allestimento del memoriale italiano nel lager.
Allo stesso modo l’Associazione parteciperà al ripristino dal Monumento al Deportato allestito nel Parco Nord di Milano su progetto di Lodovico Belgiojoso, e danneggiato nei mesi scorsi da una incursione fascista.
Dopo quasi dieci anni di gestazione è stato inaugurato a Monza 27 gennaio il Bosco della Memoria. In una vasta area verde in via Messa, a ridosso della linea ferroviaria Milano-Sondrio, 92 giovani alberi sono stati dedicati ad altrettanti cittadini brianzoli deportati nei Lager nazisti . Erano in maggioranza antifascisti, partigiani, oppositori politici del fascismo […]
Dopo quasi dieci anni di gestazione si concretizza a Monza il progetto del Bosco della Memoria: l’inaugurazione è fissata per la mattina del 27 gennaio 2018, Giorno della memoria. In una vasta area verde in via Messa, a ridosso della linea ferroviaria Milano-Sondrio, 92 giovani alberi saranno dedicati ad altrettanti cittadini brianzoli deportati nei Lager nazisti. […]
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Buongiorno a tutti e tutte, sono stato incaricato dall’ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati), associazione di cui ho la fortuna di far parte, di intervenire qui oggi. Mi chiamo Roberto Lepetit, e desidero parlarvi del monumento che si trova alle mie spalle, conosciuto come monumento Lepetit. Questo monumento è stato voluto e costruito da mia nonna […]