Si è svolta ad Ebensee dal 15 al 18 maggio 2008 la seconda parte delle celebrazioni per il ventennale del gemellaggio della pace tra Prato ed Ebensee. (La prima parte, in  occasione della ricorrenza della firma del patto di gemellaggio del 26 settembre 1987, si è svolta a Prato nel settembre scorso).
 
Ad Ebensee, oltre a centinaia di cittadini/e austriaci, italiani, tedeschi e polacchi (questi ultimi ospiti insieme a noi del comune austriaco in occasione di un progetto europeo per i giovani, realizzato in onore del nostro ventennale), erano presenti, oltre a una folta rappresentanza dell’ANED di Prato e di Firenze,  il Presidente della Regione Toscana Claudio Martini e i sindaci che in questi 20 anni si sono succeduti nei due comuni per dar vita ad un’unione che all’inizio non fu compresa da tutti, che si presentò come una sfida abbastanza difficile da realizzare ma che ha dimostrato, in questi anni, di avere prodotto molti risultati positivi, e soprattutto sul piano della conservazione della memoria.
 
Il gemellaggio tra Prato ed Ebensee, famigerato sottocampo di Mauthausen dove morirono decine e decine di pratesi e  la maggioranza dei deportati politici toscani arrestati perlopiù dopo gli scioperi del marzo ’44, oltre a rafforzare i valori dell’amicizia (istaurata con la generazione nata dopo la guerra che ha ripudiato il passato nazista), della democrazia e della pace, dell’incontro tra culture, oltre a favorire la  presenza comune ai momenti di commemorazione e di riflessione, ha aiutato gli austriaci ma anche noi, ad abbandonare pregiudizi, rimozioni, falsità  e approssimazioni e a fare alcuni passi in avanti in direzione della conoscenza e dell’approfondimento della storia della deportazione e, più in generale, dei crimini del nazifascismo. 

Gli amministratori locali di Prato e di Ebensee hanno ascoltato i superstiti, i testimoni, hanno ascoltato chi, come Roberto Castellani e Dorval Vannini, non ha mai cessato di chiedere, e non per sé ma soprattutto per i giovani e le future generazioni, che fossero individuati luoghi e realizzate strutture permanenti per permettere a tutti il confronto con le vicende che li hanno visti, insieme  a  migliaia di compagni di sventura, così drammaticamente protagonisti.

E’ davvero di straordinaria importanza se ora abbiamo a Prato una Fondazione “Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza” (ci sono stati finora dal 2002 già più di 27.000 i visitatori – soprattutto scolaresche – e molte sono state le attività svolte)  e stessa cosa dicasi per Ebensee dove esiste, unico in Austria,  un Museo dell’età contemporanea con un Centro di documentazione molto ricco, che illustra l’ascesa del nazismo anche a livello locale e la realtà del lager di Ebensee.

L’impegno, da più parti in Europa invocato, della creazione di una “cultura della memoria europea”, una memoria che tenti un cammino comune nell’affrontare, all’inizio del terzo millennio già caratterizzato da nuove guerre e nuovi orrori,  la storia del ‘900, per Prato ed Ebensee è una realtà, e non da oggi. Più di una volta ci è stato chiesto, e abbiamo seguito volentieri questo invito, di far conoscere in Europa l’esperienza del nostro gemellaggio, ritenuto davvero esemplare come ebbe a dire anche l’allora Presidente Ciampi al momento dell’inaugurazione del nostro museo. Infatti, è stato seguito da Sesto San Giovanni con Langenstein e da Empoli con St.Georgen an der Gusen, ed ora, recentemente, è stato firmato un  patto di amicizia tra Firenze e Mauthausen.

Non dispensiamo facili ricette, non c’è niente di facile in tutto questo (abbiamo vissuto anche momenti difficili che non hanno favorito la comunicazione)  ma crediamo che al di là di discorsi spesso colmi di retorica, è davvero solo il dialogo la via da percorrere… 

Camilla Brunelli

Direttrice Fondazione Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza – Luoghi della Memoria Toscana