Nel 1951 dietro iniziativa dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci (Presidente Tommaso Lupi e vicepresidente Mario Pistelli, deportato al Campo di Mauthausen) si costituisce un “Comitato pro erigendo Monumento al Cimitero dei Boschetti” che promuove una sottoscrizione per la raccolta dei fondi. Si attivano gli ex deportati e le loro famiglie e l’ intera comunità cittadina, in particolare le donne di Migliarina, quartiere tra i più colpiti dalla deportazione nazifascista della città.
Il 24 ottobre 1954 il Monumento, che si trova nell’area prospiciente i tumuli dei Partigiani uccisi in combattimento o fucilati, viene inaugurato e consegnato alla città.
Il Monumento è in pietra e cemento ed è opera del prof. Arduino Ambrosini; raffigura una quercia dai rami spezzati, collocata sopra un muro sbrecciato che da un lato reca la scritta in corsivo con caratteri infantili “non morti /vivono immortali/nella Libertà” e contiene un’urna con ceneri pietosamente raccolte nei forni crematori di Mauthausen. Sulla destra dell’urna, mattoni tra loro distanziati formano una croce. Sul retro del muro sono incisi oltre duecento nomi di Spezzini assassinati nei Campi Nazisti. Il tutto è racchiuso da un reticolato di filo di ferro spinato.
L’iscrizione nel basamento è “Ai Caduti/nei campi di concentramento tedeschi”
Il significato di questo monumento è evidente.