Ora, io ho letto la sentenza che è stata stesa dal Presidente Agostino Pistelli. E raccapricciante come egli arriva alla prescrizione del reato nei confronti di Priebke. Perché ha una intelligenza, anche, perversa. Non ricorre all’argomento del Tribunale militare del 1946. Non dice, come quello disse “Era una legittima rappresaglia”, perché in quel tempo condanna, quel tribunale, Kappler per i cinque fucilati in più. Mentre l’istituto della rappresaglia non esiste, come non esiste l’istituto dell’obbedienza agli ordini, come obbedienza dirimente. Cioè, se l’ordine è delittuoso, non è escluso il rifiuto ad eseguirlo.Cosa fa il presidente Agostino Pistelli? Siccome il reato è aggravato dalla crudeltà e dalla premeditazione, dice due cose. Primo, la premeditazione. E’ vero che hanno fatto gli elenchi; è vero che hanno avuto 24 o 48 ore di tempo; è vero che poi, avendone solamente 190, ne hanno chiesti 50 al questore Caruso; è vero che ad un certo punto, siccome Caruso non era sollecito, minacciarono addirittura di prendere il personale del carcere; è vero che poi avevano chiesto ai generali e i generali avevano detto di uccidere solo quelli che erano già stati condannati; è vero tutto questo e perchè – dice Pistelli – in effetti, il tempo che in questa ricerca trascorse è un tempo più necessario alla organizzazione del delitto che non alla riflessione. E, quindi, non è tempo forse sufficiente per la resipiscenza. Secondo, la crudeltà. E’ vero che li portavano li tutti insieme; è vero che li attendevano in fila per andare a fucilarli; è vero che i poveretti per ore hanno sentito le urla di quelli che erano fucilati prima; è vero, perchè c’è un gesto di umanità ancora in loro perché Kappler dice “Quando sparate il colpo di pistola alla nuca, fate in modo che la canna non tocchi la testa, perché non provino l’ultimo brivido”. Questo il guizzo diumanità. E dice “E, poi, sì, questo è crudele, comunque risulta perchè e qui per 26 pagine va avanti a scrivere – attraverso due perizie mediche che furono fatte, che a mano a mano li mettevano uno strato sull’altro, per cui arrivarono a strati di un metro e mezzo di altezza. Non è vero che li facessero salire su quelli fucilati che erano stati fucilati in precedenza, perché è vero che li trovarono bocconi… Tutta una macabra descrizione. Perchè sui cadaveri di quelli fucilati in precedenza non li hanno fatti salire. E, quindi, crudeltà e premeditazione sono equiparabili alle attenuanti, che sono riconoscibili ed attribuibili, cioè l’attenuante della sua età. E poi è stato un galantuomo per tutta la vita: per di più faceva le opere di bene. E poi, in effetti, lui non ha la dirimente di aver obbedito all’ordine e, perchè, “ha agito nell’ambito di una suggestione di un ordine dei superiori.” Le aggravanti scompaiono per queste attenuanti. Quindi, prescrizione. Guardate che è più infame, ad un certo punto, del coraggio di qualcuno che dica che, invece, ha fatto bene. E come se dicesse che ha fatto bene attraverso una sentenza, nella quale continua a dire che tutto questo è delitto. Ecco la cultura che noi dobbiamo combattere. E’ una battaglia, nella quale ovviamente dobbiamo cercare di portare avanti i processi che ancora possono essere impostati oggi. Vedi Fossoli. E’ chiaro che questa battaglia poi richiederà un intervento organico dello Stato. Non so se sia sufficiente annunciare che negli ultimi anni nelle scuole, nei vari ordini e gradi, si studierà la storia contemporanea. Bisogna dire quale storia contemporanea, con quali contenuti e poi bisognerà armonizzare i programmi, io credo. Certo, con questa modificazione di programmi, con la dotazione di quegli strumenti didattici, di cui parlava Enzo Collotti, che sono indispensabili e che richiedono anche investimenti di carattere patrimoniale, con tutto questo la maggioranza fornisce un banco di prova della sua credibilità. E noi dobbiamo chiedere questa prova di credibilità. Non dobbiamo attenderla.

Gianfranco Maris