La relazione di Mattia Ansaldi   
 
Cari compagni e compagne, sono invitato dalla presidenza a riferire al Consiglio nazionale sulla mia attività di delegato Aned in seno al Comitato internazionale di Sachsenhausen, del quale sono vicepresidente. Non mi dilungherò nell’illustrare tutta la storia della lunga vita del Lager; desidero soltanto ricordare che come voi certamente sapete, esso venne costruito nel 1936.Contemporaneamente si installò nelle adiacenze l’Ispettorato generale dei Lager nazisti, regno del Reichfùrer Heinrich Himmler. Questo campo divenne in seguito modello ed esempio per tutti gli altri. In più, al termine delle ostilità e conseguente divisione della Germania, esso venne riaperto con la denomi-nazione Stalag n. 7. Vennero internate lì le SS ed i collaboratori del regime nazista fino al 1950, anno in cui cessò l’attività. Da allora, per una quarantina d’anni, con alti e bassi, senza grandi scosse vennero costruiti vari monumenti per deportati di svariate nazionalità e venne allestito un impor-tante museo, che fu finanziato dall’ex Ddr. Negli anni Novanta ha preso il via, con il beneplacito della Cancelleria federale, la Fonda-zione di Brandenburgo, che accorpa il Lager di Ravensbruck, il castello di Brandenburgo e il Lager di Sachsenhausen. Da allora sono cominciate le dolenti note. Primo, un incendio “accidentale” ha praticamente distrutto una parte del museo, la parte ebraica. L’anno seguente sono state incendiate le baracche 38 e 39, quelle che furono adibite al transito degli ebrei: altra coincidenza. Alcune SS sopravvissute alla prigionia, con un gruppo che le spalleggia, hanno inoltre eretto un cippo commemorativo non lontano dalla stele che ricorda i 18 paesi dai quali provenivano coloro che furono de-portati in questo Lager. Però, tutto o quasi si può risolvere e noi del Comitato inter-nazionale, lottando con forza e fortunatamente coadiuvati da enti e governi – tra i quali non c’era, duole dirlo, quello italiano – siamo riusciti ad estromettere dal campo ogni presenza delle famigerate SS, confinandole all’esterno del recinto, nei locali del comando dell’Ispettorato generale del Lager. In quanto alle baracche 38 e 39 la costruzione è iniziata. La spiegazione del ritardo penso l’avrete letta nella mia relazione pubblicata sul Triangolo rosso. Il 20 aprile scorso abbiamo avuto la soddisfazione, dopo aspra lotta, di vedere confermato lo stanziamento pubblico per la manutenzione del campo. Questo stanziamento era stato decurtato l’anno precedente in conseguenza degli alti costi della manifestazione del cinquantesimo anniversario della Liberazione. Grazie.