“Testimomanza di un sopravvissuto”, di Rosario Fucile

Rosario Fucile fu partigiano prima di essere deportato a Dachau (dove ebbe il numero di matricola 113.305) e a Buchenwald (matricola 94.453). A cinquant’anni di distanza anche lui ha affidato a un libro le sue memorie, convinto che il dovere di testimoniare derivi in primo luogo dall’impegno assunto tacitamente con chi non è tornato e non può fare nulla per ricordare il proprio sacrificio.
Fucile è stato aiutato in questa sua fatica da Marina Picasso, una dei tanti che negli ultimi anni ha avuto la ventura di visitare un Lager nazista. Fino a quel momento, ammette Marina Picasso “inconsapevolmente facevo parte di coloro che avrebbero preferito dimenticare quegli avvenimenti, non parlarne più per non risvegliare tristi ricordi”.
Una prova di più del valore della testimonianza dei sopravvissuti allo sterminio nazista. E dell’impegno a non dimenticare, al quale anche Rosario Fucile ha dedicato tanta parte della sua vita. Il volumetto è fitto di nomi e di fotografie, per ricordare il sacrificio di tanti italiani caduti nei Lager nei quali l’autore ebbe la sventura di essere deportato.