Zigeuner, lo sterminio dimenticato” 

Dello sterminio di mezzo milione di zingari deportati da tutta Europa si sa e si parla sicuramente troppo poco. Pochi ricordano l’esistenza del “Campo degli zingari” ad Auschwitz, quasi che quei bambini, quelle donne, quei vecchi deportati fin lì da tutta Europa non abbiano diritto ad essere onorati al pari delle altre vittime del nazismo.
Gli zingari tramandano le proprie storie di generazione in generazione attraverso i racconti: una tradizione orale che nulla può contro le spaventose dimensioni dello sterminio nazista. Intere comunità sono state spazzate via, e nessuno è tornato a raccontarne il martirio. Solo di tanto in tanto, quasi in sordina, qualche barlume si accende in tanto buio, timida fiammella nella notte dell’oblio. Vale dunque doppiamente la pena di segnalare questo volumetto, stampato con il patrocinio della Provincia di Roma. Tre ricercatori -Giovanna Boursier, Massimo Converso e Fabio lacomini – hanno ricostruito le tappe essenziali della persecuzione nazista ai danni dei Rom e dei Sinti, attraverso documenti storici e testimonianze dirette.
Nel solo campo di Auschwitz, dove esisteva una intera zona riservata agli zingari, secondo le fonti più accreditate furono sterminati circa 23.000 zingari, donne, vecchi e bambini compresi. All’appello del 17 gennaio ’45 a Birkenau, si ricorda, risposero solo 4 uomini. Nella primavera del ’43 erano in 16.000.
In particolare si ricorda nel libro la notte del 1°agosto ’44, una delle più tragiche nella lunga storia di questo popolo.
Fu allora che parti l’operazione di liquidazione del “Zigeunerlager”, il campo degli zingari. In una notte ben 4.000 sopravvissuti alle precedenti selezioni furono condotti alle camere a gas.
Questo libretto ne ricorda il sacrificio con le parole di Miriam Novitch, ricercatrice ebrea, iniziatrice degli studi sullo sterminio degli zingari: “Onoriamo queste vittime assieme ai martiri dell’Olocausto. La memoria del popolo zingaro massacrato deve trovare un postro tra tutti i popoli dei mondo”.