Si sono svolti a Torino i funerali di Bruno Vasari, partigiano, deportato a Mauthausen, fondatore e membro da sempre della Presidenza nazionale dell’ANED.
Vasari, di S. Gosso |
Vasari, sempre lucido e attivo, aveva lavorato anche nella sua ultima giornata, venerdì 20 luglio, nella sua casa torinese. Verso le 22 è andato a coricarsi. La mattina dopo è stato trovato senza vita nel suo letto.
Dopo una benedizione nella chiesa adiacente l’abitazione dello scomparso, il feretro è stato portato nell’androne dell’ISTORETO, dove amici e compagni hanno ricordato il compagno scomparso. Il saluto della città è stato portato dal sindaco Chiamparino, che ha raccontato delle impreviste difficoltà incontrate dalla pratica di ricononoscere a Vasari, triestino di nascita, la cittadinanza onoraria della città di Torino.
Gianfranco Maris ha portato l’estremo saluto dell’ANED, rivelando che ancora lo scorso 17 luglio Vasari gli aveva scritto, sollecitando l’approvazione di un suo progetto per “consentire alla nostra associazione di sopravvivere al decorso del tempo che divora i superstiti della Resistenza”. Pubblichiamo questa lettera, che costituisce in qualche modo il testamento spirtuale di Bruno Vasari.
Ascolta l’intervento di Gianfranco Maris (file audio, 11,1 Mb)