In pullman – la grandissima maggioranza – in auto, in treno, in aereo: da tutta Italia quasi 2.000 persone, in massima parte giovani e studenti, sono giunte domenica 5 maggio a Mauthausen alla cerimonia internazionale per il 74mo anniversario della liberazione del campo, in ricordo degli oltre 4.500 italiani uccisi tra il 1943 e il 1945 in quel Lager. E’ stata una delle maggiori partecipazioni italiane degli ultimi anni. E come sempre quella italiana è stata la delegazione internazionale di gran lunga più numerosa tra quelle che hanno sfilato sul piazzale dell’appello del campo.
La giornata si è aperta con una iniziativa dal forte significato simbolico: l’ascesa della Scala della Morte da parte dei componenti del Comitato Internazionale di Mauthausen, che raggruppa 23 organizzazioni nazionali di deportati, accompagnati per l’occasione da diversi presidenti dei Comitati Internazionali dei principali campi nazisti e da una folta rappresentanza del corpo diplomatico accreditato a Vienna; un modo per dire con forza che quella scala non può essere preclusa alle visite di centinaia di migliaia di persone che ogni anni visitano il Lager, perché è stato proprio quello il luogo del martirio di migliaia di prigionieri deportati da oltre 50 paesi.
Dopo le tradizionali cerimonie ai Monumenti nazionali, sono stati proprio i ragazzi italiani, attorno alle 10,20, ad aprire un grande corteo dei giovani che entrato nel campo, sfilando fino al sarcofago nel quale sono state raccolte le ceneri umane trovate alla liberazione nei forni crematori.
Dopo gli italiani hanno sfilato le delegazioni dei ragazzi francesi e spagnoli e a chiudere la nutritissima rappresentanza delle organizzazioni giovanili antifasciste austriache.
La cerimonia internazionale è iniziata qualche minuto dopo le 11 con la lettura, in 20 lingue, del “Giuramento di Mauthausen“. E’ seguita la posa delle corone di fiori al Sarcofago delle ceneri da parte delle rappresentanze ufficiali nazionali. A rappresentare l’Italia, accanto all’ANED, ai sindaci e agli assessori comunali e regionali c’era l’Ambasciatore italiano a Vienna Sergio Barbanti.
Lunedì 6 maggio, infine, sempre a Mauthausen si sono riuniti per la terza volta nel giro di un anno i presidenti dei Comitati Internazionali dei principali campi nazisti per mettere a punto iniziative comuni in difesa della memoria delle vittime del nazismo in Europa e contro le provocazioni delle organizzazioni fasciste. L’iniziativa di questi incontri internazionali è stata lanciata dall’ANED un anno fa, con l’organizzazione di una prima riunione a Milano, alla Casa della Memoria, il 31 giugno 2018.