Sabato 5 ottobre nel giardino degli stabili Aler di via Forlanini 26 in zona Cittá Studi a Milano, sono state collocate due panchine a disposizione di tutti i residenti, che il comitato inquilini,  promotore dell’iniziativa, ha voluto dedicare a due lavoratori antifascisti e antinazisti caduti nei campi nazisti, che durante la guerra e l’occupazione tedesca hanno abitato proprio nelle case di via Forlanini.
All’iniziativa per tenere viva la memoria di chi combatté e cadde per restituire all’Italia la democrazia e la libertà hanno aderito lo Spi Cgil,  l’Anpi della zona 3 e l’Aned di Milano.
Le panchine recano una targhetta che riporta i nomi dei due caduti, Carlo Baldi, morto a Gusen (Mauthausen) e Giuseppe Consoli, morto a Bad Gandersheim (Buchenwald). Entrambi avevano partecipato attivamente all’organizzazione degli scioperi antifascisti nelle fabbriche nel marzo 1944 e per questo arrestati, imprigionati e poi deportati nei Lager dove trovarono una morte orribile.
La consegna delle due panchine, accompagnata da giochi per i bambini, è avvenuta nell’ambito del cosiddetto “Party di buon vicinato”, il secondo organizzato dal comitato inquilini per consentire agli abitanti, fra i quali anche numerosi immigrati, di incontrarsi, di conoscersi e di condividere momenti di socialità..

Agli organizzatori Leonardo Visco Gilardi, Giuliano Banfi e Miuccia Gigante, componenti del comitato direttivo della sezione ANED di Milano, hanno inviato questo messaggio:

“Abbiamo appreso con grande soddisfazione della vostra intenzione di installare, nel cortile delle case di via Carlo Forlanini 26 a Milano, due panchine dedicate a due deportati milanesi, uccisi nei Lager nazisti, Carlo Baldi e Giuseppe Consoli, che abitavano proprio in quella via.
“Carlo Baldi, ucciso a Mauthausen/Gusen, e Giuseppe Consoli, ucciso a Buchenwald/Bad Gandersheim, compirono il loro dovere di lavoratori liberi nell’Italia occupata dall’esercito nazista. Si impegnarono nei rispettivi luoghi di lavoro a difesa dei diritti dei lavoratori e contro il nazifascismo, dando fino in fondo il proprio contributo alla liberazione del Paese e alla instaurazione della democrazia. Essi pagarono con atroci sofferenze nella deportazione e infine con la loro stessa vita la difesa dell’onore dell’Italia,  e sono quindi meritevoli di imperitura memoria, anche tra le generazioni che verranno.
“A nome degli ex deportati milanesi e dei loro familiari l’ANED aderisce con  convinzione a questa iniziativa, nella speranza che anche attraverso di essa le biografie di questi martiri della Resistenza italiana siano conosciute da un più ampio arco di persone, come certamente meritano.

Una delegazione dell’ANED ha partecipato all’inaugurazione con la bandiera della sezione.
Le immagini della giornala nelle foto di Leonardo Visco Gilardi