Si è svolto a Torino il 21 febbraio scorso un convegno sul tema “Il Memorial degli italiani ad Auschwitz”, nel corso del quale si è assistito – per dirla con un eufemismo – a un vivace confronto di idee tra il presidente dell’ANED Gianfranco Maris e il prof. Giuseppe De Luna e Marcello Pezzetti.
Sull’argomento pubblichiamo un intervento di Elisabetta Ruffini, relatrice al convegno in questione, che ricostruisce sia la genesi del Memorial italiano, sia il dobattito svoltosi a Torino. L’articolo di Elisabetta Ruffini fa più volte riferimento, com’è naturale, al testo scritto da Primo Levi per i visitatori del Memoriale, che rappresenta bene lo spirito con cui anche Primo Levi lavorò a quel progetto.
Nei giorni immediatamente successivi allo svolgimento del convegno torinese, il Senato ha approvato senza discussione (all’interno del cosiddetto “decreto milleproroghe” già approvato alla Camera dei deputati) un emendamento proposto dalla Presidenza del Consiglio che stanzia ben 900.000 euro per restaurare il Blocco n. 11 (il cosiddetto “Blocco della Morte”) del campo di Auschwitz. Solo che, nel passaggio dalla Camera al Senato – come ha segnalato il presidente dell’ANED Gianfranco Maris in un comunicato urgente al relatore del Senato – al Blocco oggetto delle attenzioni della presidenza del consiglio è divenuto inopinatamente non l’11, ma il 21, quello del Memorial italiano.