Il presidente dell’ANED e della Fondazione Memoria della Deportazione di Milano Gianfranco Maris  ha inviato il 5 marzo 2008 al senatore Giannicola Sinisi, relatore della legge di conversione al Senato del decreto “milleproroghe” questa comunicazione “urgentissima”.

Allegato: Il testo della relazione sull’emendamento votato alla Camera

Egregio Senatore
GIANNICOLA SINISI
1° Commissione  Affari Costituzionali
Senato della Repubblica
Roma

Egregio senatore,

Le invio questa mail nella mia qualità di Presidente Nazionale della ASSOCIAZIONE NAZIONALE EX DEPORTATI POLITICI NEI CAMPI NAZISTI con sede in Milano via Bagutta n. 12 e nella mia qualità di Presidente della FONDAZIONE MEMORIA DELLA DEPORTAZIONE, con sede in  Milano via Dogana n. 3, un Istituto di ricerca storica alla quale gli ex deportati politici hanno ritenuto di dare vita per assicurare la memoria della deportazione politica italiana al futuro anche dopo che sarà venuta meno la presenza fattiva della Associazione.

Perché Lei possa meglio orientarsi su di me le dirò che sono stato senatore della Repubblica dal 1963 al 1972 e  componente del consiglio superiore della Magistratura dal 1972 al 1977 eletto e designato a tale incarichi dal PCI nel quale ho militato dall’età di 17 anni quando frequentavo la seconda liceo classico presso il Liceo Carducci di Milano.
Ho partecipato alla resistenza come comandante di Brigata Garibaldi e fui deportato nel campo di Mauthausen dopo essere stato catturato dalla Gestato nel 1944.
Ho sempre fatto l’avvocato a Milano.

Ho letto sul Corriere della Sera del 27 febbraio pagina 13 che nella legge di conversione del decreto legge “milleproroghe” era stato inserito un finanziamento di 900.000,00 euro “per restaurare il blocco 21 del campo di prigionia di Auschwitz”.

Ho potuto controllare, in effetti, che, in sede di conversione del decreto legge milleproroghe del dicembre era stato aggiunto in calce all’art. 50 il comma 7 bis del seguente preciso tenore:

“7- bis. La Presidenza del Consiglio dei ministri procede alle operazioni necessarie per il restauro del blocco n. 21 del campo di prigionia di Auschwitz. A tal fine è autorizzata la spesa di 900.00,00 euro per l’anno 2008. Al relativo  onere si provvede mediante corrispondente riduzione della dotazione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni  di bilancio”.

La constatazione dell’effettivo inserimento di un finanziamento di 900.000,00 euro nella legge per il restauro del blocco 21 di Auschwitz mi ha più che stupito, perché nel blocco 21 l’Associazione Nazionale degli ex deportati politici nei campi di annientamento nazisti installò e inaugurò un memoriale dedicato a tutti i deportati politici italiani nei campi di sterminio, opera d’arte dell’architetto Lodovico Belgioioso e del pittore Samonà, studiato ed apprestato da una commissione dell’ANED, accompagnato da musiche di Nono, di cui fecero parte il regista Nelo Risi e lo scrittore Primo Levi. All’inaugurazione partecipò l’allora ministro dell’agricoltura ed una delegazione del Presidente della Repubblica.

Le ragioni del mio stupore derivano dal fatto che proprio il 21 di febbraio fui costretto, partecipando ad un convegno indetto preso l’Istituto Storico di Torino, a difendere vibratamente questo memoriale costruito dall’ANED,  da critiche inimmaginabili, rivolte alla squalificazione culturale e politica del memoriale stesso come opera “segnata” da una cultura antifascista comunista fasulla, paragonabile a quella che aveva animato nel 1970 anche i padiglioni che contenevano i memoriali dell’URSS, della Polonia, dell’Ungheria, insomma di quei Paesi dell’est portatori di una inaccettabile prospettazione di un deviante nazionalismo comunista.

Ho voluto, pertanto, approfondire la presenza del sopra ricordato comma 7 aggiunto all’art. 50 della legge di conversione, perché induceva in me addirittura il sospetto che lo stesso convegno di Torino fosse stato preceduto da qualche iniziativa che mi sfuggiva, sfociata addirittura nel finanziamento di 900.000,00 euro per il “restauro” del memoriale dell’ANED messo sotto accusa.

Ho potuto rilevare, invece, attingendo agli atti della Camera, che  il comma 7 bis era stato alla Camera votato in un testo completamente differente, del seguente testuale tenore:

“7- bis. La Presidenza  del Consiglio dei ministri procede alle operazioni necessarie per il restauro del blocco n. 11 del campo di prigionia di Auschwuitz. A tal fine è autorizzata la spesa di 900.000,00 per l’anno 2008. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione della dotazione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto legge 29 novembre 2004, n. 307. il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio”.

Leggo, nelle note che seguono l’art. 50 la testuale spiegazione:

“il comma 7 bis introdotto in sede referente, affida alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il restauro del blocco 11 (cosiddetto blocco della morte) del campo di concentramento di Auschwitz e autorizza a tale fine la spesa di 900.00,00 euro per il 2008.

Voglia perdonarmi se Le ho inflitto questa lunga lettura, ma è di tutta evidenza che sarebbe oltremodo spiacevole se nella Gazzetta Ufficiale venisse inserito, per quanto concerne il comma 7 bis dell’art. 50 della legge di conversione un errore tanto grave, essendo stato al senato riferito il restauro e il finanziamento al blocco 21 di Auschwitz, che contiene il memoriale dell’ANED, anziché al blocco 11 di Auschwitz, che contiene il “cosiddetto blocco della morte” di Auschwitz.

Le sarò grato di un Suo cenno di risconto per mia tranquillità. Le porgo i miei saluti più cordiali.

Sen Avv. Gianfranco Maris