A seguito dell’allarme lanciato dal Comitato del Memoriale di Gusen, a proposito del progetto, perseguito da alcuni privati, di riempire con materiali inerti le gallerie di Gusen per “mettere in sicurezza” i terreni circostanti, la presidenza dell’ANED ha inviato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e all’ambasciatore d’Italia a Vienna una vibrata lettera di protesta.
Il testo integrale della lettera nel PDF allegato.
Nella lettera della Presidenza dell’ANED si afferma tra l’altro:
Queste “gallerie”, appartengono all’umanità, che ha diritto di conoscerle, visitarle, trarne tutti i messaggi di cui le donne e gli uomini di tutto il mondo hanno bisogno: messaggio di condanna del delitto imprescrittibile commesso dai nazisti, messaggio di verità storica, messaggio di assoluta necessità di pace, di libertà, di solidarietà e di amicizia tra tutti i popoli del mondo.
II Paese che è “proprietario” di queste “gallerie” non può disporne senza riflettere sul loro valore etico e storico, come se fossero soltanto “buchi nella terra”, che il proprietario può svuotare, conservare o riempire ed eliminare in ragione soltanto del suo mercantile interesse.
Queste “gallerie”, appartengono all’umanità, che ha diritto di conoscerle, visitarle, trarne tutti i messaggi di cui le donne e gli uomini di tutto il mondo hanno bisogno: messaggio di condanna del delitto imprescrittibile commesso dai nazisti, messaggio di verità storica, messaggio di assoluta necessità di pace, di libertà, di solidarietà e di amicizia tra tutti i popoli del mondo.
(…) Per queste ragioni Le chiedo, signor Ambasciatore, di volere rappresentare al Presidente federale dell’Austria, al Cancelliere federale, al Ministro dell’Economia, al Ministro dell’Istruzione, al Ministro degli Interni, la ferma richiesta di volersi confrontare con gli aventi diritto al rispetto della storia per stabilire con loro quali siano i provvedimenti minimi che essere adottati per ragioni si sicurezza ma garantendo, nel contempo, la conservazione di documenti storici che per nessuna ragione possono essere eliminati, come sono le “gallerie” .
Questi aventi diritto al rispetto della storia non sono proprietari del sottosuolo delle colline che circondano Mauthausen, sono soltanto i pochi superstiti ormai dei milioni dì assassinati dal nazismo nei campi di sterminio e di quelli che hanno scavato i “buchi”, sono i concittadini degli assassinati con il lavoro e con il gas.
Sono loro che chiedono che le villette in sicurezza non siano ragione e pretesto per cancellare documenti che ammoniscono nei secoli, con la loro stessa presenza, quanto sia costata la difesa della libertà e della dignità contro la doppia notte dei tigli del nazismo e del fascismo.