Pubblichiamo una presa di posizione dell’ANED alla vigilia della conferenza stampa organizzata per giovedì 9 aprile sul tema del Memoriale italiano oggi al Block 21 di Auschwitz.
Si terrà domani al Senato una conferenza stampa convocata dall’Accademia di Brera di Milano e da Gherush92, una organizzazione nota fin qui soprattutto per la sua campagna volta a imporre la cancellazione dai programmi delle scuole italiane della Divina Commedia, essendo Dante Alighieri un “razzista”.
La conferenza stampa giunge al termine di una raccolta di firme su una petizione che mira a mantenere ad Auschwitz il Memoriale dei Deportati italiani, di proprietà dell’ANED, di cui la Direzione del Museo di quel Lager ha minacciato lo smantellamento.
Dopo anni di battaglie sostenute spesso da sola dall’ANED contro la direzione del Museo e contro chi, in Polonia e in Italia, chiedeva la distruzione di quell’opera d’arte – che porta, tra le altre, le firme di Lodovico Belgiojoso, Primo Levi, Pupino Samonà, Nelo Risi e Luigi Nono – questa mobilitazione punta ora a coinvolgere le più alte istituzioni internazionali.
Un folto gruppo di deputati e senatori ha presentato interrogazioni al Governo sull’argomento, dopo l’annuncio ufficiale dell’ANED di avere iniziato negoziati concreti per il trasferimento del Memoriale a Firenze, accogliendo una proposta in tal senso del Comune e della Regione Toscana. E mentre – alla luce del sole – proseguivano i contatti e gli incontri tecnici per realizzare il trasferimento e scongiurare la distruzione dell’opera d’arte, singoli e organizzazioni hanno aggiunto la propria firma alla petizione.
L’ANED non ha firmato, per una elementare questione di coerenza. Dopo aver tentato ogni via per difendere il diritto del Memoriale di restare nel luogo per il quale era stato progettato e allestito, l’associazione sta negoziando onerosissimi impegni per l’allestimento della nuova collocazione: non ci è sembrato corretto come si suol dire “tenere i piedi in due scarpe” unendoci a chi ripropone tardivamente una tesi sulla quale l’Italia tutta è già stata sonoramente sconfitta.
Alla vigilia della conferenza stampa del Senato un nuovo comunicato degli organizzatori chiarisce che sulla base di quella petizione “è nata una nuova coalizione”: un “Movimento di Resistenza per la salvaguardia del Memoriale con la capacità di farsi fonte di Memoria, di creare un dibattito sulla Storia dei deportati.italiani nei campi di concentramento”. Questo sedicente Movimento compie subito il suo primo atto politico, esprimendo “il suo dissenso nei confronti di chi, con squallide operazioni di Palazzo, tenta di far passare sotto silenzio, o nell’alveo di un pragmatico buon senso o del compromesso al ribasso, il trasferimento dell’opera.”
L’ANED rigetta come offensive e calunniose queste espressioni. Il nostro impegno è trasparente e pubblico, come chiunque può verificare, semplicemente visitando il nostro sito. Per anni l’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti – senza la quale l’opera di cui oggi parliamo semplicemente non esisterebbe – si è battuta da sola. Nessun ministro, nessun sottosegretario, nessun partito politico tra tutti quelli che hanno animato il Parlamento italiano dal 2007 ad oggi, ha mai preso le difese del Memoriale, fino all’impegno di Sel, nell’autunno scorso, apprezzabile ma fuori tempo massimo.
L’ANED ha il dovere di salvare l’opera dalla distruzione. E per questo continuerà a battersi, incurante delle contumelie di nuovi sedicenti “Movimenti per la Memoria”.
Piuttosto sono tanti amici e compagni nostri, che in buona fede hanno sottoscritto questo appello, che oggi dovrebbero interrogarsi e chiedersi se davvero la loro firma è utilizzata per le esigenze di salvaguardia del Memoriale o per la costituzione di nuovi Movimenti, e trarne le opportune conseguenze.