Il Memoriale ai deportati caduti nei Campi di sterminio nazisti, ancora collocato nel Blocco 21 di Auschwitz, sarà trasferito nei prossimi mesi a Firenze. Lo ha annunciato l'ANED, proprietaria dell'opera, in una lettera al direttore del Museo statale di Asuschwitz, Piotr Cywiński.

Il 30 novembre 2014 è scaduto l’ultimatum lanciato dalla direzione del Museo Statale di Auschwitz all'ANED e al Governo italiano per lo smontaggio del Memoriale. Quello stesso giorno l'ANED ha scritto al direttore del Museo per annunciare di avere accettato la proposta del Comune di Firenze e della Regione Toscana di trasferire lì il Memoriale, nello spazio EX3 nel quartiere dei Gavinana.

L'allestimento italiano era l'unica opera d'arte tra le esposizioni nazionali all'interno del Museo. All'indomani della caduta del regime comunista in Polonia i governi polacchi hanno a più riprese criticato il Memoriale, sostenendo che non è coerente con le nuove linee guida dettate dal Museo (peraltro parecchi anni dopo la realizzazione dell'opera). Il padiglione italiano infine è stato  chiuso ai visitatori fin dal luglio 2011.

Il Memoriale porta le firme di testimoni-autori del peso di Primo Levi, Lodovico Belgiojoso, Teo Ducci, Gianfranco Maris, che lavorarono a questo progetto insieme a Nelo Risi, Luigi Nono, Pupino Samonà e altri. Eppure in tutti questi anni nessuno dei governi che si sono alternati da quello di Romano Prodi in avanti ha difeso l'opera d'arte da una igerenza politica di un paese che pure dovrebbe essere alleato dell'Italia, in quanto membro della UE. E l'ANED è rimasta sola a difendere il diritto dell'opera di restare là dove i suoi illustri progettisti l'avevano immaginata.

Di fronte al rischio di una distruzione, però, è stata doverosa una presa di responsabilità. Per oltre cinque anni l'associazione ha cercato una soluzione in Italia, invano. Uno dopo l'altro Comuni grandi e piccoli hanno rifiutato di prendersi in carico il Memoriale.

Alcune amministrazioni, tra le quali, in tempi recenti, quelle di Torino, di Bergamo e – a tempo ormai scaduto – anche Prato, hanno al contrario provato a trovare una soluzione nel loro territorio.

L'ANED ringrazia di cuore quanti si sono operati per salvare questa testimonianza della cultura italiana del Novecento. Rispondendo a un preciso mandato del proprio Consiglio Nazionale ha infine scelto la soluzione prospettata da Firenze nei termini esaminati nella riunione di Firenze con il Comune e la Regione Toscana dell’11 novembre scorso, sia per quanto riguarda il posizionamento del Memoriale all’interno dell’edificio presentato dall'ANED e dall'arch. Alberico Belgiojoso, sia per l’inserimento accanto al Memoriale della Biblioteca di quartiere.

Il Governo italiano ha affidato lo smontaggio e il trasporto in Italia all'Istituto Centrale del Restauro e all'Opificio delle Pietre Dure, due tra le massime autorità mondiali in fatto di tutela delle opere d'arte. Per parte sua l'ANED ha chiesto all'esecutivo di assicurare una quota congrua dei 900mila euro accantonati fin dal 2007 per il "restauro del Blocco 21" per consentire il migliore allestimento in Italia. Su questo punto il governo non ha ancora fornito adeguate assicurazioni, ed è per questo che l'Associazione torna a sollecitare un impegno preciso.

L'ANED ha ribadito infine il proprio inalienabile diritto a partecipare, con altri, alla progettazione e alla realizzazione del nuovo allestimento italiano nel Block 21.