Dopo l’8 settembre 1943 e la nascita della Repubblica di Salò un’ampia porzione del paese cessa di fatto di appartenere allo stato italiano per diventare un territorio direttamente amministrato dal Terzo Reich. Si tratta delle province di Trieste, Gorizia, Udine, (oltre a quelle di Fiume, Pola, Lubiana e di alcuni territori occupati in Dalmazia), riunite nell’Adriatisches Kuestenland. Ugualmente sottratte all’autorità italiana sono le province di Belluno, Trento e Bolzano, riunite nella Operationszone Alpenvorland, la Zona d’operazione delle Prealpi. Il “Litorale adriatico” è affidato all’autorità del Gauleiter della Carinzia Friedrich Rainer, che assunse tutti i poteri politici e amministrativi il 1° ottobre 1943.
Prefetti e podestà finiscono sotto il controllo di “consiglieri” tedeschi”. Dalle autorità tedesche dipendono direttamente anche le formazioni della milizia fascista e i vari reparti di polizia, impegnati anche nelle operazioni di rastrellamento antipartigiane. Tra questi particolare rilievo ha l’Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza per la Venezia Giulia, agli ordini dell’ispettore generale Giuseppe Gueli. Questo ispettorato, con sede nella famigerata “Villa Triste” di via Bellosguardo, era stato creato fin dal 1942 con specifici compiti di repressione antipartigiana e di controllo delle organizzazioni operaie nelle fabbriche. La sezione operativa dell’Ispettorato divenne tristemente nota come “Banda Collotti”, dal nome del suo comandante Gaetano Collotti. Dopo l’8 settembre essa proseguì nella sua attività antipartigiana mettendosi al servizio dei tedeschi e distinguendosi in particolare nella cattura degli ebrei.