CASTELLANI – Ieri sera siamo stati ospiti alla Casa combattenti e reduci, il presidente Carlesi dell’Associazione combattenti e reduci ha offerto un milione dì contributo per il nostro congresso. Quello che ci è stato portato stamani dai bambini della scuola elementare “Rodari”, mi hanno detto: “Salutaci tutti i nostri nonni”. Io chiamerei a portare il saluto del Comitato per la pace di Prato il presidente Ciardi.
CIARDI – Un saluto brevissimo, riallacciandomi oltretutto alle ultime parole dette, soprattutto dal presidente Maris, ma anche alle ultime di Castellani sui nipoti e i nonni. lo volevo stamattìna p resentare la nostra associazione, parlarne con voi, ma nei prossimi giorni sicuramente ci sarà modo di farlo anche in maniera più appropriata. Stamattina volevo intervenire sul concetto di tempo, che in qualche maniera incontrandovi si annulla quasi sempre, perché il passato, il presente e il futuro diventano un tutt’uno e un bagaglio e un peso molto spesso anche insopportabile rispetto alle situazioni che stiamo vivendo. E io per lanciare appunto questo concetto di tempo spesso dentro di me, proprio perché la memoria è un fatto intimo e individuale, mi chiedo come possa trasmettersi da generazione a generazione la lotta, la speranza contro fenomeni dell’orrore che avete vissuto voi. Allora stamattina vorrei lanciare un messaggio semplice, secco e spero anche efficace, efficace quanto potrebbe essere una semplice poesia, anche se quello che dico non è in forma poetica. Volevo dirvi questo. lo sono figlio di un internato nei campi di stermirrio nazisti, e questo è il passato; oggi presiedo e con orgoglio l’Assocíazione Prato per la pace, e questo è il presente, e non è un caso già questo; il futuro è questo: ho tre figli in tenera età ancora, ma già sanno. Questo mi sembra l’anello di congiunzione più efficace e il messaggio che stamattina volevo proporvi e darvi come saluto inaugurale. Grazie.