L’immagine un po’ confusa pubblicata dal sito del giornale austriaco Kurrier mostra uno dei sei provocatori in azione a Ebensee, armato di un finto fucile.

Quinto fermo dopo l’attacco neonazista
Compiendo l’attacco alla cerimonia commemorativa i giovani volevano “provocare” – Fekter (ministro degli interni) vuole esaminare i retroscena

LINZ – La provocazione di neonazisti durante la cerimonia commemorativa per la liberazione del campo di concentramento di Ebensee dello scorso sabato sembra più grave di quanto supposto. Secondo il direttore della sicurezza della regione Alta Austria Alois Lißl testimoni avrebbero riferito di spari. Due visitatori dalla Francia sarebbero rimasti feriti da pallottole di plastica ma sono, profondamente scioccati, partiti subito. Intanto la polizia ha contattato i visitatori francesi in modo da raccogliere testimonianze autentiche riguardo l’episodio nella galleria.

Cinque sospetti
Nel telegiornale della televisione austriaca Lißl ha riferito lunedì che quattro giovani sono stati interrogati sugli avvenimenti e che hanno confessato. Volevano “provocare” i visitatori. Si tratta di giovani dai 14 ai 16 anni.
Dopo che i quattro sospettati sono stati arrestati grazie alle indicazioni rilasciate da un residente della zona, è emerso durante gli interrogatori che un’altro ragazzo sarebbe coinvolto nelle vicende. Nella notte è stato prelevato e interrogato.

Confessioni
Tutti e cinque hanno confessato. Durante la cerimonia commemorativa per la liberazione nel 1945 del KZ di Ebensee dello scorso sabato, la loro intenzione sarebbe stata quella di provocare e di creare disturbo. È quanto hanno confessato negli interrogatori. Intanto i cinque giovani sono stati rilasciati.

Esercitazioni di tiro
Tutti e cinque sono della regione. Fino ad ora non avrebbero perpetrato reati simili, ha riferito Lißl. Prima dell’episodio il quintetto avrebbe compiuto esercitazioni di tiro con armi a CO2 e ad aria compressa. Alla vigilia della cerimonia avrebbero deciso di compiere un’azione di disturbo, hanno confessato.
Soprattutto nel saluto nazista (“Hitlergruß”) esercitato dai giovani, le autorità di sicurezza vedono un reato secondo la “Verbotsgesetz” (legge di proibizione), che vieta e punisce qualunque attività nazionalsocialista. Il dirigente della procura di Wels, Franz Haas, attende i risultati delle indagini svolte dalla polizia. Haas si aspetta una denuncia secondo il paragrafo 3g della legge di proibizione. Si potrebbero aggiungere però ulteriori reati.

Fino a cinque anni di reclusione   
Dato che ad Ebensee non si trova soltanto un memoriale, ma anche l’ultimo luogo di riposo di vittime del KZ, pure il reato di “perturbamento della pace dei morti” viene preso in considerazione. Dipende inoltre dalle testimonianze dei partecipanti francesi se i giovani saranno indagati anche per lesione personale.
Per un tribunale sarebbe decisivo il reato più grave – nella fattispecie la contravvenzione alla legge di proibizione, ha spiegato Lißl. In caso di condanna la legge prevede una pena massima di 10 anni per adulti, la metà per giovani.
Il gruppo di amici sospettati è composto da studenti e apprendisti. Durante gli interrogatori non hanno mostrato atteggiamenti di estrema destra, ha riferito Lißl. Inoltre fino ad ora pare che non abbiano frequentato ambienti neonazisti e che non siano emersi rispettivi legami o eventuali complici.
Le frasi naziste pronunciate dai giovani però avranno una motivazione, ha ricordato Lißl. Le rispettive famiglie non sono sospettate e saranno esaminati ulteriormente i contesti familiari e formativi dei sospettati. I genitori dei giovani sono rimasti profondamente costernati dalle accuse mosse verso i loro figli, ha riferito Lißl.

Ministro degli interni: “da condannare profondamente”
La ministro degli interni Maria Fekter (ÖVP) ha annunciato lunedì ai margini di una conferenza stampa su un altro argomento, che ad Ebensee è stata sequestrata l’imitazione di un fucile. La provocazione ad Ebensee è da condannare profondamente, ha sottolineato la ministra.
Martedì la ministro ha spiegato che vuole esaminare, come reazione all’azione di disturbo neonazista ad Ebensee, quanto stia aumentando l’estremismo in Austria e scoprirne le cause. Allo stesso tempo Fekter ha ribadito che i giovani coinvolti non sono mai stati attivi in ambienti neonazisti. Fino ad ora si erano difesi spiegando che la loro azione sarebbe stata una provocazione. Le indagini continueranno, Fekter prende l’episodio “sul serio”.

Il Sindaco si scusa
Il sindaco di Ebensee, Herwart Loidl, ha annunciato lunedì in un comunicato stampa: “Neonazisti non metteranno un piede nel nostro comune”. Loidl ha riferito che si era scusato ufficialmente a nome della popolazione con i partecipanti alla cerimonia. Ebensee si è confrontato in modo esemplare con il proprio passato. Con il Museo di storia contemporanea di Ebensee e il gemellaggio Prato-Ebensee, che esiste da ormai più di 20 anni, si dispone di due progetti di storia, memoria e pace riconosciuti in tutta Europa. Se Ebensee non si fosse impegnato così intensamente, molto probabilmente non sarebbe stato interessante per i neonazisti.

Prammer: “Vergognoso”
Lunedì anche la presidente del consiglio nazionale Prammer si è pronunciata sull’episodio avvenuto ad Ebensee: “Inconcepibile, infame, vergognoso”, ha scritto in un comunicato. Si tratta “dell’igiene spirituale-morale”, inoltre è in gioco la reputazione internazionale del paese. Prammer si fida delle autorità e spera nella completa soluzione del caso. Il portavoce dei Verdi Karl Öllinger ha chiesto in un comunicato le scuse ufficiali da parte del governo federale nei confronti dei partecipanti alla cerimonia provenienti dall’Italia e dalla Francia. Öllinger ritiene l’episodio un “fallimento incredibile dell’esecutivo”.
In Alta Austria il capogruppo del SPÖ della giunta regionale Karl Frais ha condannato gli avvenimenti di Ebensee e la profanazione del memoriale dell’ex campo di concentramento di Mauthausen avvenuta alcune settimane fa come “attacchi infami alla democrazia austriaca”. La ministro degli interni interessata dovrebbe intervenire con assoluta fermezza contro gruppi neonazisti. La sua attuale strategia è evidentemente “insufficiente”. Anche il portavoce dei Verdi della regione Rudi Anschober ed il portavoce per i diritti umani Gunther Trübswasser hanno espresso la loro indignazione e hanno chiesto contromisure.

“Danni all’Austria”      
Anche il ministro degli esteri Michael Spindelegger (ÖVP) ha condannato l’azione di disturbo durante la cerimonia ad Ebensee di sabato scorso. Ai margini della riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a New York sul Medio Oriente, Spindelegger si è detto sconvolto: “Tali provocazioni sono insopportabili e da non tollerare”, ha detto il ministro in un comunicato.

Fonte: Der Standard (quotidiano nazionale di Vienna), versione online, 12 Maggio 2009, http://derstandard.at/?id=1241622414594

Traduzione dal tedesco: Thomas Böhler, Museo della Deportazione e Resistenza di Prato, che ringraziamo