DARIO SEGRE – Care compagne e cari compagni, la commissione era formata da Corazza, Castellani, Paganini, Marafante, Geloni e Maranzana, e presieduta da me. La commissione verifica poteri ed elettorale si è riunita ieri, sabato 11 marzo, al mattino e al pomeriggio, per svolgere il proprio compito. Abbiamo verificato quanto riguardante la parte elettorale e possiamo sottolineare la regolarità dei dati ricevuti e concludiamo che i rappresentati a questo congresso sono 3.540 così suddivisi: 2.108 superstiti e 1.432 familiari.
Passati a vagliare le proposte per il rinnovo degli organismi associativi siamo gìunti all’unanimità a queste proposte, che ora vado a leggervi. Innanzitutto abbiamo considerato consiglieri da rinnovare tutti quellì che sono qui o comunque viventi. Purtroppo abbiamo dovuto constatare diverse morti di importanti compagni e compagne che ci hanno lasciato in questi anni tra un congresso e l’altro.
Quindi siamo partiti da un nucleo rimanente di 46 compagni e compagne. Per suggerimento della presidenza nazionale si è ritenuto di immettere nel Consiglio nazionale il rappresentante del Comitato internazionale di Auschwitz che ne era ancora fuori (perché prima c’era Foa, che come sappiamo ci ha lasciato improvvisamente pochi anni fa) e che è Nedo Fiano. Quindi, sempre sull’ala del buon senso, ci siamo dettì che i presidenti delle sezioni che ancora non fossero già compresi nel Consiglio nazionale, fosse non dico necessario, ma perlomeno utile averli nel Consiglio, considerandoli un po’ come trasmissione alla periferia di quanto andremo a dibattere in questi anni. E conseguentemente proponiamo di metterli: Ercole Maranzana di Roma, Mario Politti, Carlo Todaro dì Brescia, Nedo Nencioni di Empoli, Paolo Spezzotti di Udine, Gianna Zanon di Schio, Luigi Zanchini di Forli, Diego Verardo di Cuneo, Giovanni Araldi di Salsomaggiore e Nunzio Di Francesco di Catania, in quanto è una punta avanzata per la nostra Associazione in una regione, e direi nel Sud, che contrariamente a quello che in genere si pensa, ha dato alla deportazione molti figli. Lo stesso, oltre ad aver già scritto delle cose importanti, si è anche impegnato ad agire in Sicilia in particolare, per far giungere la nostra voce o con convegni, o con mostre, e credo la cosa sia veramente importante.
Avevo omesso, e me ne scuso, sempre parlando dei presidenti delle sezioni, Ettore Zilli di Sesto San Giovanni. A questo punto abbiamo dovuto anche vagliare diverse proposte che venivano dalle sezioni, e abbiamo ritenuto di accogheme il più possibile. Qualcuno è stato spostato o da revisore dei conti, o dal Collegio dei probiviri, nel Consiglio nazionale.
Allora, sempre per il Consiglio nazionale la nostra proposta è di aggiungere Dario Venegoni di Milano, Anna Cherchi di Torino, che era già nel Nazionale in altra forma, Elvìa Bergamasco di Udine, Lorenzo Bettazzini di La Spezìa, Giandomenico Panizza di Milano, Giuseppe Flori di Torino, Piero TerTacina di Roma, Mauro Betti di Cecina, Pietro lotti di Sant’Ilario d’Enza (RE), e Vera Salomon Michelini di Roma.
Quindi siamo anche passati a vagliare il Collegio nazionale dei sindaci revisori dei conti. A questo punto io devo confessare, e credo che anche qualcuno della Commissione ne possa far carico come me, di avere un po’ soprasseduto a delle norme statutarie che invece sono state ribadite. Bene ha fatto il nostro notaio a ricordarcele, per cui noi proponiamo 5 nomi come da Statuto, premesso però che 3 saranno effettivi e 2 supplenti, e di questo non ne abbiamo parlato in Commissione, sia ben chiaro, perché abbiamo fatto 5 nomi che casualmente corrispondevano alla somma degli effettivi e dei supplenti. Allora i 5 nomi che io mi auguro si riuniscano fra loro, e troveranno certamente modo di non fare grosse differenze fra supplenti ed effettivi, perché non sarebbe proprio il caso in quanto tutti vengono convocati allo stesso modo.
Allora questi membri sarebbero: Gino Valenzano, Guido Lorenzetti, che già era in questo Collegio, Gino Spiazzi, Marcello Martini, Angelo Tirinnanzi di Firenze, che va anche a sostituire un caro compagno che ci ha lasciati. Lo stesso discorso vale per il Collegio nazionale dei probiviri che il nostro Statuto ci dice dovere essere di 5 membri effettivi e 2 supplenti. Noi avevamo messo giù 6 nomi però ne servivano 7; io non avendo avuto modo, lo confesso, di interpellare gli amici e compagni della Commissione, mi sono rivolto un po’ al presidente, un po’ alla segretaria e abbiamo aggiunto un nominativo che porta alla regolarità dell’organismo. Anche qui credo che, letti i 7 nomi, non occorra fare distinzioni tra gli effettivi e i supplenti, perché tanto vengono convocati allo stesso modo, perché il supplente è convocato perché non si sa se l’effettivo è assente, e perciò la convocazione è identica.
Leggo i nomi: Giuseppe Biagi di Cormons, Giuseppe Mario Brazzi di Savona, Mario Limentani di Roma, Piero Giordani di Monfalcone, Aldo Rovai di Empoli, Cesare Vismara di Milano, e qui mancava una presenza femminile, per cui, dato che era tra le richieste del Consiglio nazionale si è ritenuto di aggiungere Antonietta De Ambrogi di Roma. Queste sono le nostre proposte. Poi abbiamo confermato nel Comitato d’onore Francesco Albertini, Mario Benigni, Rosa Cantoni di Udine, che tra l’altro mi ha commosso l’altro ieri nel suo intervento molto bello, don Carlo Vanziana, don Paolo Liggieri. Michele Peroni che ha dato tanto all’Associazione, ma che adesso sappiamo essere indisposto, ma ci è parso giusto ricordarlo in questo modo. E quindi, avendo interpellato il prof. Enzo Collotti, parliamo di Comitato d’onore, ci ha fatto l’onore di accettare di fame parte. E questo ci fa molto piacere, perché ne vorremmo molti che accettassero di essere in questo Comitato, perché avremmo vìcina con immediatezza molta più cultura, molta più partecipazione di un certo livello che ci darebbe senz’altro un grande aiuto.
Compagne e compagni, io ringrazio quanti hanno collaborato nella commissione per arrivare a una proposta che, ripeto, è stata unitaria, e questo è già un buon segnale.
ITALO TIBALDI – Per procedere a questa votazione che io consìdero molto importante, io pregherei i compagni di sedersi e prendere la delega. Darei lettura veloce dei nomi e metterei in votazione, se non ci sono altre obiezioni. Per il Consiglio nazionale: Ansaldi, Arbanas, Belgioioso, Belli, Berruto, Bolla, Bressan, Burelli, Butturini, Carletti, Castellani, Corazza, Disegni, Ducci Alberto, Ducci Teo, Fabello, Forni, Fucile, Geloni, Gigante, Goruppi, Kozrich, Maieron, Marafante, Maris, Maruffi, Mazullo, Melodia, Mecchia, Millu, Morin, Morganti, Osano, Pagariini, Pascoli, Pavia, Rolfi, Scollo, Segre Dario. Tardivo, Tibaldi, Todros, Valdestein, Vasa ti, Zaccherini, Zidar. Maranzana, Polizzi, Fiano, Todros, Nencioni, Spezzotti, Zanon, Zanchini, Verardo, Araldi, Di Francesco Nunzio, Zilli, Venegoni, Cherchi, Bergamasco, Bettaccini, Panizza, Flori, Terracina, Betti, lotti, Vera Salomon Michelin. Sono 68 che rientra nel numero fra i 25 e i 75.
VENEGONI – Io ho spiegato nel mio intervento cosa penso utile per il rinnovamento dell’Associazione; penso che tutti comprenderete la coerenza della mia posizione qua. lo ringrazio molto la commissione dell’onore che mi fa di propormi come membro del Consiglio nazionale. Però non posso non esprimere un giudizio critico sul complesso delle proposte della commissione. Complessivamente è una proposta che nei fatti respinge ogni idea di rinnovamento dell’Associazione. lo non voglio votare contro, perché apprezzo tutti i compagni che sono stati proposti, che sono assolutamente degni e verso i quali va tutto il mio affetto. Ma non posso neanche votare a favore di una proposta che si oppone al rinnovamento. Io mi asterrò.
DUCCI – A prescindere dal fatto che purtroppo sono sordo e ho grandi difficoltà a partecipare a riunioni perché anche oggi ho capito metà di quanto è stato detto, ormai anch’io faccio parte di un gerontocomio ed è ingiusto che continui a occupare delle sedie che dovrebbero essere dei giovani, perché per dare un domani al futuro bisogna dare la possibilità a persone che di questo futuro si assumeranno la responsabilità, anche quella di poter far parte degli organi dirigenti. Avrei un terzo problema mio personale. lo ho avuto delle difficoltà nell’interpretare la linea politica e culturale dell’Associazione nella sezione di Milano e credo che un mio contributo non rappresenterebbe più adeguatamente il pensiero della sezione di Milano. Ma quello che mi preme è che questa nostra Associazione viva e sopravviva, non tanto nel culto del passato, ma veramente corne Maris ha detto molto giustamente, cerchi nuove vie, nuove espressioni, nuovi modi di fare. E per questo ci vogliono nuove persone. lo quindi sono pronto a ritirarmi dal Consiglio perché voglio dare il posto a dei giovani.
PAVIA – Io credo che oggi stia capitando quello che potevamo aspettarci. Quello che dice Dario Venegoni è estremamente giusto, e non è il primo congresso in cui parliamo di rinnovamento. La mia stessa faccia è apparsa un po’ di tempo fa proprio perché l’Aned voleva rinnovarsi, e come la mia quella di altre persone. Quello che mi addolora, e voi sapete che io amo tutti voi, ma qualcuno un pochino di più, è questa offerta di rinuncia di Teo Ducci. Le difficoltà a capire le linee politiche credo che siano fatti abbastanza normali, ci sono dei momenti particolari nella vita di ciascuno di noi, nella vita privata come in quella pubblica, però apprezzando quello che egli è disposto a fare devo dire che proprio in questo momento bisogna lasciare tempo, anche stretto, ma tempo all’Aned di rifondarsi, come ha detto il nostro presidente. E queste rifondazioni possono trasformarsi in avventure se vengono sulla scia dei sentimenti del momento e 36
dell’impulso; devono essere cose un po’ più ragionate. Quindi io proporrei a tutti noi di ragionare ricordando che esistono possibilità tecniche (la cooptazione per esempio) di rinnovare già da tra dieci minuti il Consiglio nazionale, di rinnovarlo quanto è necessario. Quindi io direi, anche per dare un senso ai lavori di questo congresso, di approvare le proposte della Commissione e poi di rimboccarci le maniche e dalla piima riunione nelle sezioni, alla prima riunione di Consiglio nazionale già arrivare con proposte concrete, non istintive, non sulla scia del sentimento, per operare concretamente e velocemente, decisamente nel senso del rinnovamento. Anche perché, abbiamo tenuto un po’ tutti a sottolinearlo, in questa nostra organizzazione si può rinnovare tutto, tranne una cosa: la vostra esperienza. E noi quella la vogliamo sempre, chiunque venga a parlare, a proporTe, non dovrà mai dimenticarsi chi sono i protagonisti e i testimoni. Senza di loro noi contiamo meno di zero. Grazie.
CASTELLI – E mio è un invito al Consiglio che verrà dopo di questo di rinnovare un pochino e ringiovanire il tutto, perché quello che ha detto Venegoni è giustissimo, è sacrosanto. 0 noi lo teniamo presente, o lo mandiamo annullato, come se niente fosse. In tal caso rieleggiamo tutti i nostri compagni, che noi amiamo, che hanno fatto tante cose, però non portiamo quel momento di rinnovamento che noi cerchiamo soprattutto oggi. Quindi, per questione di opportunità deve essere molto difficile adesso cambiare le cose che sono già state stabilite, però che questo sia un invito, quando ne faremo un altro tra quattro anni e ci saremo ancora tutti, penso che sia una cosa che dovremo tenere presente e studiare molto bene prima nelle nostre sezioni.
PAVAROTTI – lo dico che siamo tutti d’accordo nel rinnovamento, però ci si doveva pensare un attimo prima, non si può arrivare al termine di un congresso e porre dei problemi che sono grossissimi. Quindi faccio mio quello che ha detto Pavia, che si nomini una commissione che valuti i giovani che entrano dentro, non si può ipso facto dire: qui questo o quello ecc. Quindi rimando al nuovo Consiglio nazionale questo problema, che è un problema assai serio e che bisogna risolvere presto.
CORAZZA – Vedete, il parlare di rinnovamento non sempre corrisponde ad una pratica immediata, perché parlando di ricambio delle persone da mettere nel Direttivo intanto fra di noi bisogna che ce ne siano alcune decine che diano le din-rissioni, se no faremmo un Direttivo di 150 persone. Poi statutariamente possiamo includere persone estranee alla deportazione? Se no bisogna cambiare tutto. Allora, questa volontà di rinnovare bisogna che la colleghiamo alla realtà della vita. lo vi dicevo già nel mio intervento che noi abbiamo metà del direttívo che sono amici della deportazione, ma su questi non abbiamo mai contato, e ne avremmo alcuni da mettere nel Nazionale, perché sapevamo che statutariamente non sarebbero stati accolti. Bisogna allora cambiare prima di tutto lo Statuto e poi facciamo questa immissione. Già Maris diceva di fare dei gruppi a latere del Consiglio nazionale, delle specie di équipes che hanno la capacità, la possibilità di operare in modo pratico e presentare al Nazionale tutte queste cose, se no è inutile che ci corriamo dietro per morderci la coda. Io penso che faremo bene a fare cosi: formare subito la Commissione che diceva Pavia, per mettere in essere questi gruppi di interessi specifici, storici, culturali, scientifici, ecc. ecc.
SEGRE – lo non chiedo la parola nella mia veste di presidente di commissione, l’ho chiesta perché mi sono sentito in dovere di dire una cosa che è provocatoria. I vostri figli, i vostri nipoti perché non li facciamo partecipare maggiormente alla nostra vita? C’era la possibilità di portarli, perché c’erano gli invitati, dovevate invitarli i giovani, ne avevate la possibilità. Sono quelh che dobbiamo far venire vicino. Per cui accettate anche voi la mia provocazione, portateli qualche volta i vostri figli, lasciateli pure divertire in tanfi momenti della loro vita, che è giusto che il giovane faccia il giovane, però qualche ora rubata a questa vita spensierata cercate di fargliela vivere con noi. Grazie.
PANIZZA – lo chiedo di essere tolto, nel senso che il mio obiettivo nell’Associazione è quello che avevo detto nell’intervento all’inizio dei lavori: contribuire con la direzione di Tibaldi al lavoro di una Commissione che sarà decisa dal Consiglio nazionale nelle prossime riunioni per il censimento della Deportazione italiana. Questo rimane immutato, in più attivo alla Sezione di Milano, non necessariamente membro del Consiglio nazionale.
MARIS – Non volevo intervenire, ma vorrei richiamarvi a un ragionamento, alla razionalità che deve sempre prevalere sugli impulsi sentimentali. Primo: noi dobbiamo fare un rinnovamento, ma il rinnovamento è soprattutto di carattere oggettivo strumentale; dobbiamo rendere moderni i mezzi. E allora se la decisione del congresso è di rendere modemi questi mezzi, non è necessario che il Consiglio sia formato di gente che abbia minore età della nostra, perché anche noi siamo capaci di rivolgerci ai tecnici che ci dicono quali computer, quali mezzi, quali strumenti, quali collegamenti fra i computer, con quali reti informative, quale tipo di memorie e di banche dati dobbiamo ricevere. Se noi sostituissimo tutti questi con gente di vent’anni non ci sarebbe nessun rinnovamento, ma ci sarebbe soltanto una sostituzione di una vecchia classe dirigente decrepita che si avvia a superare certi cancelli con altri giovani. Ma non è questo il rinnovamento in questo momento, è il rinnovamento oggettivo. Noi dobbiamo saper capire che dobbiamo rivolgerci ai portatori di quelle competenze che noi non abbiamo, allora ci rivolgiamo a quelli che hanno queste competenze. Questo è il rinnovamento vero. Dopo di che è chiaro che dobbiamo innanzitutto rispettare lo Statuto. Nel Consiglio nazionale noi lentamente abbiamo cercato di inserire giovani che hanno anche un collegamento con la deportazione, come Pavia, come lo stesso Flori, Dario Venegoni, la stessa Pascoli, ne abbiamo già 5 o 6. Però esiste anche lo Statuto. Poiché lo Statuto non ce lo impone, nelle Sezioni i Consigli li facciamo come a Bologna che ha inserito tutti gli insegnanti che sono suoi amici; arricchiamo di queste persone i nostri Consigli di sezione, dopo di che faremo una Commissione per il rinnovamento degli apparati e degli strumenti di ricerca. 11 rinnovamento fatto soltanto di sostituzioni per età è in apparenza un rinnovamento. Innanzitutto è come dire che se non vengono gli altri, noi siamo non solo sulla via di un tramonto che abbiamo già largamente anche percorso, ma siamo anche ebeti. Questo no!
ITALO TIBALDI – Dopo questi chiarimenti, senza con questo richiamarsi a mozioni di affetto che non mi sembra il caso, ma dicendo soltanto che non possiamo permetterci il lusso di non esserci e quindi di continuare insieme questo impegno, metto in votazione l’elenco che ho letto. L’elenco dei Consiglieri nazionali eletti da questo Congresso è stato approvato. Grazie. Collegio nazionale sindaci revisori dei conti: Gino Valenzano, Lorenzetti, Spiazzi, Martini, Tifinnanzi. Chi è d’accordo alzi la delega. Chi è contrario? Chi si astiene? Il Collegio nazionale dei sindaci revisori dei conti è approvato.
Collegio nazionale dei probiviri: Giuseppe Biagi, Mario Brazzi, Limentani, Giordano Rovai, Vismara, De Ambrosi. Chi è d’accordo alzi la mano. Chi è contrario? Chi si astiene? Il Collegio nazionale dei probiviri è approvato.
Il Comitato d’onore: Francesco Albertini, Mario Benigni, Rosa Cantoni, Carlo Manziana, Paolo Liggieri, Michele Peroni, prof. Enzo Collotti. (Applauso) Dobbiamo passare, per una questione anche di tempo, alla relazione morale, che ormai è in conclusione. Mozione conclusiva.