All’indomani della pubblicazione sulle pagine milanesi di la Repubblica dell’intervento del presidente della Sezione milanese dell’ANED, Dario Venegoni, molto critico con il contenuto del film Fratelli d’Italia?, che parlando diffusamente dei deportati dal Binario 21 della stazione Centrale di Milano riesce a non citare neppure uno dei circa 700 deportati politici partiti da quello stesso luogo e uccisi in maggioranza nei lager nazisti, il giornale è tornato sull’argomento, ospitando la replica di alcuni dei destinatari delle critiche. Riproduciamo integralmente, per documentazione dei nostri lettori, questo articolo, apparso domenica 17 maggio, a pag 7 dell’inserto milanese, compreso l’imbarazzante titolo: è del tutto evidente, infatti, che la grande maggioranza degli ebrei deportati erano a loro volta italiani, italianissimi…

Italiani dimenticati dal film sui deportati
Gli ebrei: Non dividiamoci sulla Shoah

Repubblica — 17 maggio 2009   pagina 7   sezione: MILANO
«Ai compagni di viaggio degli ebrei deportati il film Fratelli d’ Italia? non dedica una parola». «Una memoria amputata e dimezzata», «come se la comunità ebraica vivesse allora in un mondo a sé». Le critiche che ieri su Repubblica il presidente dell’ Associazione deportati Dario Venegoni ha rivolto al film su leggi razzialie Shoah fanno discutere.
Risponde Andrea Jarach, produttore del film: «Il film non parla di deportati, ma di italiani discriminati e poi perseguitati non per una scelta di libertào altre ragioni che non fossero la colpa di esser nati ebrei. Le leggi razziali furono promulgate per gli ebrei, non per altri». E gli altri deportati, aggiunge Jarach, sono ricordati in una dedica finale: «Venegoni, mosso certamente da ottime intenzioni, non aiuta i giovani, già così confusi, a capire un episodio complesso come la persecuzione antiebraica».
Ribatte anche la Provincia, finanziatrice dell’ opera, con l’ assessore alla Cultura Daniela Benelli: «Il film è dedicato alle deportazioni degli ebrei e all’ indifferenza degli italiani alle leggi razziali. Vogliamo parlare anche degli altri deportati? Benissimo, dichiaro da subito la mia disponibilità a fare un altro film tutto per loro».
Tace la comunità ebraica, che ha osservato il riposo del sabato. Ma la sua posizione è già stata spiegata in passato – in polemiche simili – dal portavoce Yasha Reibman: «Noi ebrei non ricordiamo solo noi stessi, ma tutti i morti per mano dei nazisti. Però è indiscutibile che la nostra è stata una tragedia diversa, ancor più orribile».
Parla invece il deputato Pd Emanuele Fiano, ebreo: «Io onoro tutte le vittime del nazifascismo, e se Venegoni ha visto messaggi diversi da questo ha fatto bene a parlare. Ma conosco Jarach, escludo che fosse la sua intenzione. Attenzione: certi fraintendimenti non ci devono far dividere».
Di certo per Fratelli d’ Italia? c’ è interesse: la tripla proiezione di domani all’ Anteo è tutta esaurita ed è stata fissata un’ altra serata, il 27 (ingresso libero prenotando allo 02.349951)
(luigi bolognini)