Intervento di GIGLIA TEDESCO

“Il futuro della memoria dipenderà da quanto sapremo fare”

Io credo che abbiamo inteso delle testimonianze straordinarie, l’ho già detto privatamente alla signora Paganini e alla signora Cantoni, ci tengo a dirlo anche forte, non sono solo delle donne straordinarie, ma sanno raccontare in modo straordinario, e credo che gliene dobbiamo essere molto grate. Posso.dire che nelle loro parole c’era una grande sofferenza, ma c’era anche una grande forza e una grande solidarietà. Mi ha colpito il racconto di queste donne che si parlavano tra loro costruendo insieme una lingua: avete creato un esperanto delle donne, un grande fatto di solidarietà.
Così come questo fatto di Rosa che torna dal campo di sterminio e viene subito messa a dirigere il consiglio di fabbrica, trovo che siano episodi che da soli dicono l’importanza della vostra associazione. Con questo vi ho anche detto in qualche modo il mio parere su uno dei temi in discussione.
Mi ha molto colpito mentre parlava la signora Paganini che a un certo momento ha detto: non ce l’abbiamo fatta. Dobbiamo essere onesti, tutti dobbiamo dire: non ce l’abbiamo ancora fatta, ma dobbiamo farcela. Farcela nel senso che l’antifascismo sia finalmente il valore costitutivo non solo della nostra carta costituzionale, ma della nostra vita quotidiana, perché ancora non è così. Cara amica Paganini hai ragione, ma questo è il futuro da costruire alla memoria, cioè il futuro della memoria è l’azione da fare tutti insieme. E con questo termino anche se sommessamente ho detto la mia su quello che efficacemente stamattina il presidente Maris ha proposto nella sua relazione.
Non basta dire che l’Italia è una Repubblica democratica; l’Italia è una Repubblica democratica fondata sull’antifascismo e sulla Resistenza. Questa è la sua connotazione costitutiva, del resto la nostra carta costituzionale nel suo impianto, e non solo nell’articolo specifico che vieta la ricostituzione del partito fascista, nel suo impianto complessivo di garanzie, istituzionali e no, tende proprio a mettere al sicuro il nostro Paese dalla rinascita del fascismo.
Ma questo non può essere solo affidato alle nostre leggi e neppure alla legge fondamentale del nostro Stato; questo è affidato all’impegno, alla coscienza di tutti noi. Penso che anche con questo spirito noi donne abbiamo voluto essere qui. Voglio dire che anche la mostra è molto bella, dobbiamo esseme grati agli amici di Ebensee, perché in quella mostra c’è l’altra faccia della ferocia nazista contro le donne, perché quegli stessi che poi massacravano le donne nei campi di sterminio assaltavano la madre per fare i figli per la guerra di Hitler e di Mussolini. Quindi anche in questo vi è una grande lezione che riguarda non solo l’a memoria del passato, ma la memoria del futuro.

CARDILLO – Grazie a Giglia Tedesco che come al solito è stata ricca e, visto le circostanze, molto contenuta nel suo intervento.