Una persona viene dimenticata soltanto quando viene dimenticato il suo nome

PIETRE D’INCIAMPO

Un progetto europeo per tenere viva la Memoria di deportati e deportate nei campi di concentramento e di sterminio

 

Il progetto Pietre d’inciampo, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana, sta procedendo anche nella nostra provincia. Dopo Isola della Scala, Trevenzuolo, Verona

Lunedì 22 maggio l’Amministrazione di Dolcè poserà le Pietre di inciampo

alle ore 10:30 in via Monte Corno dove abitava Emilio Marcotto

alle ore 11:00 nel piazzale della stazione dove è arrestato Narciso Veronesi 

 

Il Consiglio Provinciale ANED parteciperà con il labaro e invita socie, soci e amici a essere presenti con il fazzoletto dell’Associazione per onorare questi martiri e impegnarci contro ogni intolleranza e discriminazione. 


               

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Emilio Marcotto nasce a Peri di Dolcé il 7 maggio 1898. Ferroviere, risiede a Pescantina ed è coniugato. Arrestato a Pescantina il 5 agosto 1944,  detenuto a Forte di San Leonardo, è trasferito nel Campo di concentramento di Bolzano e il 5 ottobre 1944 deportato nel Campo di concentramento di Dachau (trasporto n° 90) dove è classificato come deportato per motivi precauzionali (numero di matricola 113407). Il 20 ottobre 1944 è trasferito a Mühldorf (campo satellite di Dachau), dove muore il 3 aprile 1945.

Narciso Veronesi nasce a Peri di Dolcé il 10 giugno 1925. Calzolaio, contabile, contadino, risiede a Peri ed è celibe. Arrestato a Peri il 21 luglio 1944, è trasferito nel Campo di concentramento di Bolzano (matricola 2842) e deportato il 5 settembre 1944 nel Campo di concentramento di Flossenbürg (trasporto n° 81) dove è classificato come deportato per motivi precauzionali (numero di matricola 21785). Il 4 dicembre è trasferito a Dora Mittelbau (campo satellite di Buchenwald), dove è classificato come deportato per motivi politici (matricola 101974). Trasferito a lavorare nei tunnel per la costruzione di armi segrete (matricola 66910) e poi ritrasferito a Flossenbürg e infine a Dachau (matricola 56910). Il 29 aprile, alla librazione del campo da parte delle truppe americane, è liberato ma di lui si perdono segnalazioni e viene dato per disperso.  

 

Iniziativa dell’artista Gunter Demnig  come reazione a ogni forma di negazionismo e di oblio, al fine di ricordare tutte le vittime del Nazional-Socialismo, che per qualsiasi motivo siano state perseguitate: religione, razza, idee politiche, orientamenti sessuali.

In Europa ne sono state installate già 100.000 in Austria, Belgio, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lituania, Lussemburgo Norvegia, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Ucraina e Ungheria.

 

Aderiscono al Comitato provinciale di Verona del progetto Pietre d’inciampo ANED, ANPI, ANPPIA, Associazione figli della Shoah, IVRES, IVrR, Comunità ebraica di Verona e Vicenza, Movimento Nonviolento,  rEsistenze, CGIL, CISL, UIL.