Il 29 ottobre si è tenuta a Milano, presso il Museo del ‘900, organizzata in collaborazione tra il Museo del Novecento, ANED Nazionale e NoMus (associazione culturale per la musica moderna e contemporanea), la conferenza-concerto in onore di Ugo Sesini.

La serata è stata introdotta da Dario Venegoni, Presidente Nazionale Aned.

Franco Pavan, liutista e musicologo, ha ricostruito l’intrecciarsi delle vicende professionali e di vita di Ugo Sesini ed ha proposto, con il liuto, l’ascolto di alcuni brani significativi.

Giovanna Motta, paleografa musicale, ha accompagnato con ascolti da disco e un’esibizione dal vivo di arpa medievale con le voci di Caterina Sangineto e Stefano Torelli.

Ugo Sesini, filologo, musicista e musicologo, antifascista, deportato, aveva il sogno, per festeggiare finalmente la Liberazione dal fascismo e la memoria degli antifascisti uccisi dai nazisti di organizzare un grande concerto a Milano, in Piazza del Duomo.

Morì di stenti e violenze a Mauthausen-Gusen nel febbraio del 1945 senza vedere l’alba della Liberazione.

Per noi veronesi l’avverarsi di questo desiderio, anche se 74 anni dopo, è particolarmente importante perché Sesini, sfollato a Trevenzuolo, in provincia di Verona, aderì al Comitato di Liberazione Nazionale di Isola della Scala, organizzato dall’Avv. Gracco Spaziani e, come tutti i componenti, il 22 novembre del 1944 viene arrestato dai fascisti della Brigata Nera di Verona, insieme al figlio, poi rilasciato. Trasferiti a Bolzano, furono poi tutti deportati in diversi campi di concentramento, dove la maggior parte di loro trovano la morte, Ugo Sesini a Gusen, Gracco Spaziani a Mauthausen, Flavio e Gedeone Corrà a Flossenburg, Adolfo Cestaro a Mauthausen, Luigi Soffiati a Ebensee, Guido Grisotto, reduce da Vipiteno, Luigi Gruppo, mori in Italia dopo poco il ritorno per i patimenti subiti a Flossenburg, Agostino Barbieri e Pietro Mantovani ritornarono da Mauthausen.


Ugo Sesini nasce a Trapani il 19 gennaio 1899, da Vittorio ed Erminia Crotta. La famiglia, di origine veronese, si era trasferita provvisoriamente al seguito del padre, generale dell’esercito.

Inizia lo studio della musica a dieci anni, a Verona. A soli sedici anni si diploma in pianoforte al Liceo musicale Martini di Bologna. Chiamato alle armi, giunge in territorio di guerra il 18 gennaio 1918. Viene congedato il 20 dicembre 1920. L’anno seguente si laurea a Roma in Lettere e Filosofia, conseguendo nel 1922 la Licenza Gregoriana nel Pontificio Istituto di Musica Sacra e nel 1923 il Diploma di Licenza e Magistero in Composizione a S. Cecilia.

Nel 1927 collabora con A. Guarnieri alla prima esecuzione della nona sinfonia in Arena. Nel 1932 è nuovamente a Roma, dove consegue l’abilitazione all’insegnamento in Storia e Paleografia Musicale. È professore di latino, greco e storia dell’arte al Liceo classico Stimate di Verona e di canto liturgico alla Scuola Superiore d’Arte Cristiana Beato Angelico di Milano. Dal 1933 al 1938 insegna all’Università di Bologna, dove per primo introduce in Italia il Corso di Storia e Filologia Musicale. Nel 1939 inizia l’insegnamento all’Università di Napoli e ottiene l’incarico di bibliotecario al Conservatorio di S. Pietro a Maiella, allora la più grande e ricca biblioteca musicale d’Italia.

Si dedica allo studio della paleografia musicale, con importanti pubblicazioni sul canto gregoriano e l’arte trovadorica.

Dal 1932 fissa la sua residenza a Trevenzuolo, piccolo paese della bassa veronese, dove la famiglia possedeva un podere. Nel 1943, sfollato da Milano, vi si trasferisce definitivamente, per stare vicino alla moglie, la scrittrice Silvestra Tea e il figlio.

L’angoscia per l’immane catastrofe lo spinge ad aderire al Comitato di Liberazione Nazionale di Isola della Scala e a far parte della Brigata partigiana Anita, dall’1 marzo all’1 maggio del 1944.

Il 22 novembre del 1944 viene arrestato dai fascisti della Brigata Nera di Verona, insieme al figlio, poi rilasciato. Nel corso di violenti interrogatori gli viene spezzato un braccio, mentre militari nazisti occupano l’abitazione, bruciando e rubando libri ed altre proprietà.

Per la sua scarcerazione interviene il cardinale di Milano Schuster, ma inutilmente. Sesini, trasferito a Bolzano, giunge a Mauthausen il 19 dicembre, con il numero di matricola 114105 e classificato come Schutzhäftlinge (deportato per motivi precauzionali). Muore a Gusen alle ore 6.30 del 27 febbraio 1945.

Durante la prigionia coltiva il progetto di dirigere a Milano un grande concerto per tutti i superstiti. Resterà un sogno, stroncato dalla morte nel Lager, testimonianza ultima di un grande amore per la musica, di cui resta memoria nelle sue opere.

ANED sezione di Verona

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