I disegni, eseguiti clandestinamente nel lager e pubblicati in parte solo molti anni più tardi, nel 1982, dal cognato Giovanni Dean, noto professore antifascista veronese, grazie alla disponibilità della figlia, sono stati messi a disposizione di ANED che, arricchendoli con didascalie e notizie, ne ha ricavato una mostra.
Aura (Aurelia) Pasa, che nasce a Mel (Belluno) il 17 ottobre 1907, fin dalla prima giovinezza risiede a Verona. Diplomata alla Reale Accademia delle Belle Arti di Venezia, insegna disegno in istituti inferiori e superiori. Liberale e democratica, dal settembre 1943 inizia la sua attività di partigiana combattente, prima al fianco del fratello Angelo, poi nelle file del Battaglione Montanari, che comprende una cinquantina di giovani e giovanissimi veronesi, tra cui 2 donne, in collegamento con la montagna. Il 12 ottobre, su delazione, è arrestata, portata nella sede dell’Ufficio Politico Investigativo (UPI) della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, nei pressi del Teatro Romano (oggi Piazzetta Martiri della Libertà). Dopo 8 giorni di interrogatori viene consegnata alle SS con l’accusa di essere “antifascista, antitedesca e staffetta della divisione Pasubio” e rinchiusa in una cella sotterranea. Il 28 ottobre è trasferita nel campo di concentramento di Bolzano, dove rimane fino al 29 aprile ’45.
Durante questa terribile esperienza non perde mai la voglia di raccontare, attraverso rime scanzonate e il linguaggio dell’arte, con vignette e bozzetti, la vita del campo, sapendo cogliere sempre gli aspetti meno drammatici o il motivo di sorriso anche in quelli più dolorosi. Alla Liberazione porta con sé i taccuini che è riuscita a disegnare durante il lavoro coatto nella sartoria del campo e le rime scritte per alleviare le ore delle compagne di prigionia.
Il Comune di Bolzano inaugura in contemporanea anche una mostra con i disegni rielaborati dopo molti anni dal ritorno da una lunga peregrinazione in campi di concentramento e di sterminio dal deportato polacco Marian Kolodziej.
La sezione ANED di Verona, che insieme a ANED Nazionale ha lavorato alla cura e all’allestimento della mostra, ha chiesto all’Amministrazione comunale di Verona la disponibilità di idonea sala pubblica espositiva e spera di poter presto annunciare ai concittadini e alle concittadine veronesi la presentazione anche nella sua città dell’eccezionale opera di Memoria.
ANED ha fatto anche stampare con 12 dei 54 pannelli di cui la mostra è composta il calendario ANED 2023.
Un catalogo bilingue accompagna e approfondisce le didascalie e la comprensione dei fatti.