riceviamo solo oggi (23 aprile 2021) e inoltriamo, con imbarazzo, lo scarno programma per il 25 aprile preparato dal comune di Verona.
A nessuno di noi, che nelle condizioni più diverse la vive sulla propria pelle, sfugge quanto le misure adottate per provare a contrastare la pandemia condizionino le nostre vite, ma non riusciamo a comprendere come, con mercati e molti altri luoghi di aggregazione in funzione e le aperture previste dal 26, si possa pensare di umiliare così la principale festa della Repubblica, la Liberazione dal nazismo e dal fascismo.
Come ANED avevamo presentato un ricchissimo calendario di proposte al Comune (vedi programma sotto), ma ad una ad una sono state smantellate o lasciate cadere senza risposta. Nei limiti del possibile, ANED porta comunque avanti le proprie iniziative, che potete conoscere per esteso nel programma inviato da un mese al Comitato per difesa delle istituzioni democratiche, e che, senza mai dirci di no, è stato via via ridotto e demolito.
Già nel primo anno del suo insediamento il Sindaco Sboarina aveva cercato di eliminare il corteo di popolo che il 25 aprile porta tradizionalmente le corone in alcuni luoghi significativi della Resistenza, ma ha dovuto ricredersi dopo le proteste. Ora, con la scusa delle misure sanitarie, la giunta ha procrastinato e svuotato molte iniziative.
Proponiamo a chi lo ritiene di partecipare comunque alle manifestazioni all’aperto e di far sentire la propria adesione ai valori del Costituzione nata dalla Resistenza per sottolineare con forza e valorizzare il grande contributo di deportati e deportate alla causa della Liberazione dal nazifascismo e affermare gli ideali perenni di Libertà, di Giustizia e di Pace.
Avevamo proposto all’amministrazione di lanciare un pubblico appello alla cittadinanza per l’esposizione il 25 aprile della Bandiera Italiana, simbolo costituzionale della Repubblica (art. 12), ma non ne troviamo traccia. Lo facciamo noi, chiedendo il più possibile l’esposizione della Bandiera.
E’ uscito in questi giorni il volume “Don Carlo Signorato – Il cappellano dei forti veronesi 1943-1945” di Salvatore Emanuele Passaro, edito con il contributo della Regione Veneto e stampato in coedizione da Cierre edizioni e ANED Verona. Per la prima volta, dopo 76 anni, le gesta, l’impegno documentario e la resistenza umanitaria del sacerdote veronese, un Giusto, sono al centro di una pubblicazione di grande interesse per i veronesi. Il libro è stato presentato in una conferenza stampa nella sala arazzi del comune alla presenza dell’Assessore alle Manifestazioni, autore, editore e ANED. Già la stampa veronese ha dato risalto alla ricerca su Don Carlo Signorato, parroco della Chiesa di Santi Apostoli in Verona, che tanto ha fatto per alleviare le sofferenze delle vittime del fascismo e del nazismo e le cui gesta, piccole, nascoste, clandestine, ma eroiche, rischiano di essere dimenticate. Il carteggio di don Carlo Signorato, venuto alla luce dopo 75 anni di silenzio, ci proietta negli anni della dominazione nazifascista a Verona, aprendo gli archivi diocesani e parrocchiali, in cui si trovano telegrammi, suppliche, lettere di condannati a morte, elenchi (inediti) degli internati a Forte San Leonardo, missive inviate alla Curia dall’Ufficio Politico Informativo della RSI, lettere di vescovi e sacerdoti italiani, lettere e biglietti di internati italiani e stranieri, liste di internati immatricolati nel lager di Bolzano, lettere di familiari, documenti post Liberazione…
Grazie al patrocinio e al contributo della Regione, Aned ha un certo numero di copie a disposizione degli interessati (con condizioni di favore per i soci ANED) – (Articolo di Paola Dalli Cani su L’Arena del 23.04.2021).
Abbiamo ottenuto che il Signor Sindaco, che rappresenta tutti i veronesi, dopo la deposizione delle corone commemorative, proceda alla lettura solenne della motivazione della Medaglia d’Oro alla Città di Verona, dalla lapide posta sotto il pronao del Municipio.
OMAGGIO FLOREALE
Nella giornata del 25 aprile Aned a livello nazionale, attraverso i propri canali, invita la cittadinanza, nel rispetto delle norme sanitarie, ciascuno individualmente e durante l’arco dell’intera giornata, così da distanziare il più possibile le presenze, a portare un fiore a monumenti, siti e altri luoghi di memoria. Per Verona proponiamo la lapide sita nei giardini in Piazza Bra che ricorda le deportazioni (e che in questi giorni abbiamo personalmente provveduto a restaurare, data l’inerzia ultradecennale del Comune, così che si possano agevolmente leggere i nomi dei campi) . Sommergiamola di fiori!
Abbiamo ottenuto che tra i siti in cui deporre una corona sia ricompresa anche la lapide posta, su proposta e realizzazione soprattutto dell’allora Presidente Provinciale ANED Gino Spiazzi, al Forte San Leonardo, in cui furono rinchiusi migliaia di prigionieri
Casa della Memoria
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