Lettera aperta alla signora Letizia Moratti

                                                     Sindaco di Milano


 
                                                                           
                     

 

  Gentile signor sindaco,

 

Mi permetto  inviarLe alcune considerazioni riguardanti lo sfratto inviato all’Aned (Associazione nazionale ex deportati) dalla sede nazionale di via Bagutta, in qualità di segretaria di una sezione dell’associazione, l’Aned Umbria.

La nostra sezione, ultima costituita tra le sezioni Aned, è nata nel 2002, in una regione in cui la deportazione, seppur presente, non ha avuto il rilievo che ha avuto nelle grandi città del nord. Priva di grandi fabbriche e di comunità ebraiche consistenti, liberata dall’occupazione nazista già nel giugno 1944, l’Umbria ha tuttavia avuto anche lei i suoi rastrellamenti, i suoi deportati e i suoi morti in lager, quasi tutti nel lager di Mauthausen.

La nascita dell’Aned Umbria ha costituito, a tanti anni dalla fine della guerra, un evento importantissimo per la comunità locale. Essa ha ridato voce ai familiari, ha consentito alla città di riappropriarsi di una parte della propria storia, rimasta ai margini delle celebrazioni resistenziali, ed è divenuta, quasi sempre in collaborazione con le istituzioni della regione, scuole e comuni soprattutto, punto di riferimento per la didattica e per il lavoro sulla memoria.

Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza il sostegno dell’Aned nazionale, che ha riconosciuto la nostra sezione e ha fornito ad essa tutto l’appoggio materiale e culturale di cui aveva bisogno.

La memoria dei deportati, di cui l’Aned è luogo privilegiato, la biblioteca dell’associazione, la sua rivista Triangolo Rosso, tutto di via Bagutta è per noi riferimento prezioso.

Non credo che Lei in verità abbia bisogno di questa sommaria nota per conoscere il valore dell’Aned. Il peso culturale e civile dell’associazione è nella partecipazione costante del suo presidente, avv. sen Gianfranco Maris e degli altri ex deportati alle manifestazioni civili di tutta Italia e non solo.

Ma ho voluto unire la voce dell’Aned Umbria a quella di quanti stanno protestando, e altri ancora lo faranno, per la decisione di cui sopra, per ricordarLe soprattutto che se Milano ha un’anima «mercantile», che chiede libertà di guadagno dai propri immobili, la città da Lei presieduta è anche stata, e spero voglia rimanere, la città delle libertà civili, quelle libertà di cui l’Aned è una delle depositarie. In un momento in cui la politica e la vita sociale mostra segni di «imbarbarimento» progressivo, e in cui il nuovo non sempre è segno di qualità, penso che Lei sia d’accordo con me nel considerare la sede dell’Aned in via Bagutta come un segno della storia migliore della città .

Retroceda dal suo proposito, signora Moratti, e lasci che la sede dell’Aned rimanga in via Bagutta, dove è sempre stata, a segno della valenza democratica e civile della città.

La ringrazio per l’attenzione

Olga Lucchi

Segretaria Aned Umbria