Sulle pagine milanesi del Corriere della sera (23 dicembre 2008) è stato pubblicato un intervento del Sindaco
Letizia Moratti che prospetta la creazione, a Milano, di una “Casa
della memoria”. Immediata la replica della sezione milanese dell’ANED, contenuta in una lettera aperta al Sindaco inviata allo stesso giornale:
Gentile Dottoressa Moratti,
abbiamo letto con interesse, e comprensibile partecipazione, il suo intervento di ieri a proposito del progetto di fondare a Milano una “Casa della Memoria”. Condividiamo l’idea che tale “Casa” non debba essere un polveroso memoriale, ma che sia “un vero laboratorio di libertà”, capace di “tracciare un percorso che comprenda non solo gli anni di piombo, ma tutte le battaglie di libertà e democrazia del Novecento, dalla Resistenza al sacrificio dei deportati nei campi di sterminio”.
Con la Casa della Memoria, lei ha scritto ancora, “noi celebreremo donne e uomini che hanno dato la vita e oggi ci indicano la via per sconfiggere i nemici della democrazia e per trasmettere a chi verrà dopo di noi un futuro libero e degno dell’uomo”.
Siamo totalmente d’accordo con queste sue illuminate parole, che accolgono del resto una proposta che noi stessi le abbiamo prospettato in passato. Se in questi oltre sessant’anni la nostra associazione ha caparbiamente lottato per difendere la memoria delle vittime dei lager nazisti non è solo per rendere un doveroso omaggio a coloro – uomini, donne, bambini e vecchi – che della seconda guerra mondiale hanno conosciuto il volto più feroce e disumano, ma perché siamo anche noi convinti che senza una piena consapevolezza di quel passato non si possa, per usare una sua espressione, “progettare il futuro”.
Attendiamo la sua convocazione per il prossimo gennaio per discutere, come lei ha annunciato, di questo progetto. In tale sede pensiamo di poter offrire un utile contributo di idee. Ci permettiamo oggi solo di richiamare la sua attenzione sui tempi di questa operazione.
È trascorso ormai praticamente un anno da quando un ufficio della sua Amministrazione comunale ha inviato all’Associazione degli ex deportati un preavviso di sfratto – con scadenza 30 giugno 2009 – dalla sede di via Bagutta 12. E nei giorni scorsi abbiamo letto che l’intero immobile nel quale la nostra associazione ha sede da oltre 40 anni sarà inserito nel 2009 nella seconda tranche della cosiddetta “cartolarizzazione”. Quanto alla sede dell’ANPI, essa, come lei certamente sa, è già stata ceduta dal Comune di Milano, sempre nell’ambito di questa operazione di “cartolarizzazione”
Per questo motivo non le possiamo tacere la nostra allarmata preoccupazione quando leggiamo nella sua lettera che “se questa modalità complessa di procedere richiederà più tempo, sarà tempo impiegato bene”. Le chiediamo dunque una assicurazione, altrettanto pubblica: vorremmo che lei confermasse che in attesa di una nuova sistemazione nell’ambito dell’ambizioso progetto della “Casa della Memoria” gli ex deportati – e i partigiani – potranno continuare a svolgere la loro azione di documentazione, di studio, di difesa della memoria nelle sedi dove operano da decenni.
Dario Venegoni
Presidente della Sezione di Milano dell’ANED
Milano, 23 dicembre 2008