Innanzitutto sono d’accordo su tutta la relazione del Presidente, che condivido in pieno e ringrazio per la chiarezza e per l’esaustività, tranne che per le affermazioni relative alla guerra e alla necessità di esprimere la propria solidarietà all’Ucraina per l’aggressione subita anche attraverso l’invio di armi, ricordando, giustamente, che anche la Resistenza e molte resistenze furono lotte armate. Io penso, come ci ha insegnato Gandhi, che fini e mezzi debbano coincidere, per cui se il fine che ci si propone è la cessazione della guerra, il mezzo attraverso cui raggiungerlo non può assolutamente essere l’invio di armi, che la guerra continuano. Il nostro dissenso dall’aggressione da parte della Russia e la solidarietà all’Ucraina devono essere espresse attraverso la ricerca di canali nonviolenti e del dialogo, della politica, dell’analisi della situazione e degli eventi degli ultimi anni. Ritengo poi che, proprio perché avevano conosciuto la Guerra, la violenza, i lutti e tutto il dolore che comporta, i resistenti e i deportati hanno poi voluto scrivere quel ‘ripudia’ nella Costituzione, così forte e definitivo. Perché volevano che la loro lotta, la loro guerra avesse chiuso per sempre un capitolo e dato il via a una nuova umanità, in cui, come ci ha insegnato Lidia Menapace, ‘vogliamo la guerra fuori dalla storia’.
Riprendo del mio intervento solo titoli e punti di argomenti che volevo sottoporre ai congressisti e all’ANED tutta.
Comitati internazionali e Comitato di Natzweiler. Importanza di esserci e di portare all’interno quella visione unitaria e concretamente fattiva che solo ANED ha. Ringrazio di essere stata delegata da ANED nel Comitato Internazionale di Natzweiler, in cui poi sono stata eletta subito vicepresidente, perché Natzweiler, proprio per la sua caratteristica di campo per deportati politici e per la sua vicinanza a Strasburgo e alle Istituzioni europee, dovrebbe rientrare nelle nostre mete preferite. A Strasburgo, oltre al Parlamento Europeo, ha sede anche la Corte Europea per i diritti dell’uomo: il Direttore, nel momento in cui vengono assunte nuove persone o sono presenti stagisti, li manda subito a Natzweiler, per capire quali sono i motivi per cui è stata fondata la Corte europea per i diritti dell’uomo: l’esistenza di luoghi, come i campi di concentramento di sterminio, in cui le persone erano prive di qualsiasi diritto.
Rispondendo all’intervento precedente di Salvatore Emanuele Passaro, delegato della sezione di Verona. L’uso del termine ’Compagni’ all’interno dell’ANED, lungi dall’essere un richiamo all’appellativo usato ovunque nei partiti comunisti e socialisti, è un termine direttamente derivato dalla vita nel campo, in cui la condivisione, del pane così come delle botte, della violenza, della privazione di dignità e umanità, era la base. Per cui chi è stato in campo è un compagno degli altri che sono stati in campo. In ANED usiamo questo appellativo con grande serietà e grande onore.
Altro punto: Giornata degli Alpini che da quest’anno verrà festeggiata il 26 gennaio. Mi chiedo quanto questo avrà influenza sulla possibilità per noi il 27 di avere a disposizione, il 27 o anche nei giorni precedenti, spazi e strutture come negli anni precedenti. La paura è che il 26, vista la molta più grande forza degli Alpini e la loro diffusione capillare in ogni località italiana, oscuri il 27 gennaio.
Altro tema: il tesseramento. Fondamentale perché la nostra associazione, come tutte le associazioni, ha il suo capitale nei soci. Altrimenti muore. Quindi è importante fare tesseramento, delegare un addetto al tesseramento in ogni sezione, sia per contare numericamente, sia per essere presenti nelle iniziative sui territori, sia perché dobbiamo sempre ricordare che il contributo Nazionale che abbiamo dal Ministero dell’Interno è sulla base del numero dei tesserati. ANED in questi anni ha ricevuto un contributo di poco inferiore a quello dell’ANPPIA, che, pure, sul territorio ha una presenza molto meno capillare e molto meno visibile della nostra, e dieci volte meno, addirittura, dell’Associazione dei Mutilati di guerra, che hanno ottenuto quest’anno oltre un milione e mezzo di finanziamento. Dobbiamo ricordarci che il contributo è stato stanziato per l’ultimo triennio e ci troveremo quindi nel corso dei prossimi anni a dover vedere che cosa pensa il Ministero dell’Interno del nuovo governo di destra rispetto al finanziamento delle associazioni storiche, tenendo conto anche che la nostra adesione al RUNTS probabilmente potrebbe essere che incida anche sul finanziamento da parte del Ministero dell’Interno alle associazioni storiche.
La Sezione di Verona alla fine di ogni anno invia la tessera dell’anno entrante a tutti i tesserati dell’anno in corso e quasi tutti rinnovano. E poi bisogna farne di nuovi.
Altro punto toccato è stato quello dei viaggi e di come prepararli, soprattutto con le scolaresche. Legato ai viaggi c’è ‘l’uso’ del Memoriale di Firenze. Pensavamo sarebbe divenuto il luogo centrale del ‘turismo’ della deportazione in Italia, ma così non è stato perché ancora non c’è una gestione chiara e definita del Memoriale e, quindi, nemmeno dalle Sezioni verso le scuole c’è stata una pubblicizzazione, una diffusione della notizia della possibilità di visitarlo sufficiente. Ecco credo che questo vada fatto, che ANED debba avere un ruolo importante di propulsione nella gestione e nella pubblicizzazione presso gli USP, sia come proprietario del bene concesso in comodato al Comune di Firenze, sia perché dopo il covid sarà sempre più complesso fare viaggi all’estero con gli studenti e un viaggio in Italia, in un luogo centrale come Firenze può diventare meta privilegiata. La mostra illustra benissimo il ruolo e la situazione della deportazione dall’Italia, sarebbe fondamentale fosse visitata da tutte le scuole, un po’ come gli studenti tedeschi sono obbligati nel curriculum a vistare un campo nazista.
Da pochi giorni c’è stata a Bolzano la mostra sul “Trasporto 81” fatta dall’ANED di Pavia con il momento di ritrovo dei familiari dei deportati su quel trasporto. È stato un momento ricco, emozionante e significativo, probabilmente sarebbe molto bello e proficuo (anche se difficile e con molto lavoro) provare a fare uno stesso tipo di incontro per tutti i trasporti.
Tiziana Valpiana