Giorno della Memoria 2008.
Il Comune di Milano avvia le celebrazioni
sfrattando dalla sede di via Bagutta
i superstiti dei Lager
Appello dell’ANED per una manifestazione di solidarietà il 3 febbraio
Milano, 16 gennaio 2008 – Il Comune di Milano ha dato avvio alle celebrazioni del Giorno della Memoria 2008 facendo recapitare da una funzionaria del settore Demanio e Patrimonio lo sfratto all’ANED, l’associazione degli ex deportati. L’ANED dovrà lasciare l’appartamento di via Bagutta 12 libero “da persone, cose e terzi” entro il 30 giugno 2009, e ha pertanto un anno e mezzo per cercarsi un’altra sede, per la quale per il momento l’Amministrazione comunale non assume alcun impegno.
“Un modo di agire disorientante, hanno scritto al Sindaco Letizia Moratti Gianfranco Maris e Dario Venegoni, presidenti rispettivamente dell’ANED nazionale e della sezione di Milano, “tanto più se ricordiamo quanto Lei ha fatto per rivendicare giustamente a Suo padre – che fu per qualche anno iscritto alla sezione di Milano della nostra Associazione – il ruolo di deportato politico”.
A questa iniziativa, ha detto Gianfranco Maris in una conferenza stampa nella sede di via Bagutta, intendiamo reagire aprendo un confronto pubblico, alla luce del sole. Vogliamo ricordare al Sindaco Letizia Moratti che il gonfalone di Milano è decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare proprio per il contributo di dolore e di sangue di tanti caduti partigiani e dei deportati nei campi nazisti. E che senza questo contributo lei stessa non sarebbe lì dove è oggi, perché a Palazzo Marino ci sarebbe un Podestà. Non siamo qui a pietire il diritto a continuare a godere di un privilegio. Intendiamo rivendicare il dovere dell’Amministrazione comunale di sostenere coloro che hanno pagato il prezzo più alto per conquistare all’Italia la democrazia.
La nostra Associazione, ha detto Dario Venegoni, non è assimilabile a certi protagonisti dello scandalo di Affittopoli, di cui tanto si parla. Noi non abbiamo avuto in questi anni un centesimo di finanziamento da parte del Comune, della Provincia e della Regione Lombardia. In compenso abbiamo versato noi nelle casse del Comune circa 10.000 euro solo nel 2007 per l’affitto e le spese della sede. In un anno solo a Milano abbiamo organizzato circa 200 incontri, specie coi giovani, ideato e realizzato una importante mostra, pubblicato due libri, concorso alla realizzazione di filmati e di studi sulle deportazioni. Abbiamo diffuso tra i giovani parole di pace, di comprensione, di integrazione, e abbiamo tenuto viva la memoria dei tantissimi che dai Lager non sono tornati.
Di fronte a questo passo dell’Amministrazione comunale non ci resta che fare appello alla coscienza democratica di questa città e del paese, e di chiedere la solidarietà delle centinaia di migliaia di persone che in questi decenni abbiamo incontrato e delle migliaia che ancora incontreremo, specie nei prossimi giorni. Terremo fermi tutti gli appuntamenti già fissati, con un’unica significativa variazione. La giornata del 3 febbraio al teatro San Fedele, dedicata originariamente al ringraziamento nostro verso i tanti che operano, ciascuno nel proprio settore, per dare un futuro alla memoria delle vittime dei Lager, sarà trasformata in una manifestazione di solidarietà verso gli ex deportati. Facciamo appello ai giovani, alle forze della scuola, della cultura, dell’arte, dello spettacolo, dell’associazionismo, affinché il 3 febbraio si stringano attorno ai superstiti dei Lager e ai familiari dei caduti.