Nel 45°anniversario della Liberazione, siamo tornati a Sachsenhausen che noi, delegati di 16 paesi avevamo lasciato 45 anni fa, il 13 febbraio 1945, con uno degli ultimi trasporti diretti a Mauthausen.

 

Un po’ di emozione, certo, ma soprattutto, la gioia di ritrovare i vecchi compagni di prigionia, che nonostante l’età e gli acciacchi, hanno voluto essere presenti, per questa importante data.
Un bailamme di lingue, usi e costumi diversi, ma una sola espressione accomunante “Fratellanza” che rende inutili ed obsolete le frontiere che ci dividono.
Noi ex deportati, possiamo dire senz’ombra di smentita, che siamo stati i primi veri costruttori di una grande Europa unita.
Attenendoci al nostro motto: “Pace, Democrazia e Fratellanza”, ci siamo riuniti in Congresso nel grande Auditorium di Sachsenhausen; all’appello mancavano molti compagni presenti all’ultima riunione di Oslo, molti di loro non li rivedremo più, ma essi sono sempre presenti nei nostri ricordi più cari, ed incancellabili. I delegati dei 16 Paesi presenti, hanno per prima cosa ringraziato vivamente i compagni della DDR per la calorosa ospitalità dataci, nonostante la precarietà della loro situazione economica e del difficile momento politico.
Ogni delegato, nel suo intervento, ha esposto la situazione politica nel proprio Paese, dal consuntivo si è avuta la confenna, che le forze contro cui noi abbiamo combattuto, e combattiamo tuttora, sono riemergenti in tutta l’Europa.
Le risoluzioni scaturite dai lavori dell’assemblea, sono: il massimo impegno di ogni deportato nella lotta contro tutti i gruppi neofascisti riemergenti, ed il costante impegno di testimonianza, diretto alle giovani generazioni.
Con il saluto ed il ringraziamento alla Nazione ospitante, del Presidente del Comitato Internazionale Charles Desirat, ci siamo dati appuntamento l’anno prossimo a Dortmund in Germania Federale.

M.A. Ansaldi