Un aspetto poco noto della storia della Liberazione
 
Un convegno a Crema
Pieno successo dell’iniziativa nella città del nostro caro mons. Manziana. Le relazioni degli studiosi e le testimonianze dei superstiti dei campi nazisti 
E’ stato un viaggio a Dachau, organizzato nel maggio ’94 dal Comitato Resistenza Colle del Lys, che ha indotto il presidente della Provincia di Cremona prof. Giancarlo Corada, a prevedere una inìziativa che mettesse in evidenza come l’organizzazione nazista pianificasse la morte senza riguardi per alcuno, fosse politico o ebreo o criminale comune o zingaro o anche religioso.
Il racconto, sul posto, di Beppe Berruto che accompagnava il gruppo, il contatto che egli ebbe con i sacerdoti italiani chiusi nella baracca 26, a ridosso della n. 24 dove egli stesso si trovava prigioniero, i successivi rapporti di amicizia con Giovanni Melodia, rappresentante italiano nel Comitato internazionale prigionieri e con Don Carlo Manziana, Don Giovanni Fortin, Don Angelo Dalmasso, presenti nel Comitato italiano costituitosi per assistere gli oltre 2000 italiani e seguirne il ritorno a casa, hanno stimolato l’interesse del Prof. Corada che, nell’intento di rendere anche omaggio al carissimo Mons. Mariziana, ha voluto venisse organizzato proprio in Crema un convegno. Si trattava di ricordare, con relazìoni e testimonìanze, il contributo di partecipazione alla lotta al nazifascismo, di solidarietà e di conforto verso i perseguitati, espressi nelle varie occasioni, anche in quelle drammatiche dei Lager.
Il convegno, organizzato in occasione delle celebrazioni del 50° Anniversario della Liberazione, ha visto insieme i Comitati per la difesa democratica di Crema e di Cremona, l’ANED Nazionale e molti compagni ex deportati di Dachau e di altri campi.
In particolare si è assistito al commosso abbraccio tra i nostri amici Don Manziana e Don Liggeri.
Le loro appassionate testimonianze si sono unite agli interventi del presidente dell’ANED Avv. Maris, delle autorità di Cremona; del presidente della Provincia prof. Corada, del sindaco di Crema Cesare Giovinetti, dei Vescovo mons. Libero Tresoldi. La comunità religiosa era presente anche con relazioni di -mons. Franco Peradotto, pro vicario dell’Arcidiocesi di Torino e don Giorgio Zucchelli, direttore della rivista “Il nuovo Torrazzo”, mentre gli storici Bartolo Gariglio e Valerio Morello hanno esposto i risultati di ricerche svolte nel campo del ruolo assunto dalle comunità religiose durante l’ultimo conflitto. Inoltre è stato ricordato il domenicano padre Giuseppe Girotti, deportato a Dachau per aver salvato famiglie di ebrei e là assassinato il I’ aprile 1945, giorno di Pasqua.
Le appassionate testimonianze dei deportati Beppe Berruto, collaboratore nell’organizzazione del convegno, di Angelo Carrera, Roberto Camerana e altri hanno coronato il successo di un incontro che ha costituito una novità nella zona, che ha voluto significare come la lotta per la libertà fosse un impegno di tutti i democratici al di fuori di ogni barriera ìdeologica o partitica, che ha riaffermato l’importanza di “dare alla memoria un futuro”, punto centrale del nostro recente Congresso e ribadito, nel convegno, dal presidente Gianfranco Maris rivolto ai numerosi studenti presenti, per l’occasione, in sala.