Un appello ai giovani, al mondo della scuola, all’ università, agli uomini di cultura, alle forze democratiche, agli uomini della Resistenza
Il Comitato Internazionale di Dachau, nella sua ultima assemblea generale, ha lanciato la proposta di convocare per il 29 aprile ’95, nel cinquantesimo anniversario della liberazione del campo, la riunione di tutti i superstiti, per un ultimo abbraccio collettivo tra gli scampati al più vecchio Lager nazista. Il presidente del CID, il generale André Delpech, ha chiesto a tutte le associazioni nazionali degli ex deportati di lavorare di comune accordo per fare di questa giornata una commemorazione indimenticabile”. “Nessuno sforzo deve essere risparmiato”, ha aggiunto Delpech, incitando i componenti del CID a mobilitarsi per convincere i sopravvissuti di Dachau, ovunque si trovino, “a fare un ultimo sforzo per essere presenti quel giorno e per onorare i nostri morti”. “Questa, ha concluso Delpech, sarà forse l’ultima occasione che noi avremo di ritrovarci”. Analoghe iniziative sono in via di definizione in tutti gli organismi internazionali che raggruppano i sopravvissuti dei principali campi nazisti. A 50 anni dalla Liberazione il calendario si incarica di sfoltire i ranghi di coloro che possono e che vogliono testimoniare della pagina più nera della storia dell’umanità. L’adunata generale dei superstiti della primavera del ’95, lo ha detto lo stesso Delpech, “sarà forse l’ultima”.

Di fronte all’appello del CID è impossibile restare indifferenti.
Noi vorremmo sperare che allora, in quei giorni, sulla piazza dell’appello dei principali campi di sterminio voluti dal nazismo non si ritrovino soltanto le poche centinaia di ex deportati che ancora avranno la forza e la salute per affrontare il disagio e l’emozione di quel pellegrinaggio, ma che accanto a loro, in una sorta di passaggio del testimone tra le generazioni, migliaia di ragazzi, di giovani di tutta Europa si stringano a rinnovare il giuramento che salì dai Lager ormai quasi 50 anni fa, alla liberazione: mai più! Mai più! Per tanti ragazzi, figli dei figli di coloro che seppero difendere la dignità dell’uomo anche a prezzo di quell’incommensurabile sacrificio, sarà un’occasione unica, di quelle che non si ripresentano più nell’arco di tutta la vita: un appuntamento con la storia, una lezione di vita, una iniezione di civiltà da tramandare, quando il tempo avrà naturalmente esaurito la schiera di coloro che potranno testimoniare in prima persona. Parlare di una simile proposta oggi, quando manca ancora un anno e mezzo a quell’appuntamento, e mentre la crisi delle Istituzioni repubblicane ci induce talvolta persino a dubitare di che cosa sarà di questo paese domani, tra una settimana, può apparire un esercizio stravagante. Ma non è così. Ne parliamo oggi perché non c’è tempo da perdere: per organizzare un simile appuntamento vorremmo che si mobilitassero le scuole, le università, le forze della cultura, le organizzazioni democratiche di questo e degli altri paesi europei, all’Est e all’Ovest, superando egoismi e regionalismi.

Per parte nostra ci mettiamo interamente a disposizione di questo progetto.
Siamo disponibili, nei limiti ristrettissimi delle nostre forze, a spiegare, a discutere, a confrontarci con quanti siano interessati alla cosa. Ma soprattutto chiediamo alla scuola italiana di cogliere questa occasione. Nel cinquantesimo anniversario della Liberazione si utilizzino le gite scolastiche per non mancare a un appuntamento da scolpire nelle coscienze, nel cuore e nel cervello di una nuova generazione più consapevole e più tollerante. Primavera 1995, noi ci saremo. Scriveteci, fateci conoscere il vostro parere, i vostri dubbi, mandateci la vostra adesione. Ci sarete anche voi?
 
Vivere con consapevolezza
Conoscere per essere liberi
Nel 50° della Resistenza i segni di una grave carenza di coordinate culturali, nelle quali le scelte di vita e di condotta, soprattutto dei giovani a dei giovanissimi, possano svilupparsi nel segno della responsabile consapevolezza, sono del tutto evidenti. Ne rileviamo, con sgomento, evidenti tracce nelle vicende quotidiane, nella stesse scelte politiche dei giovani elettori, che sembra si muovano nell’anno zero dalla Repubblica, senza memoria, senza passato e, quindi, senza un futuro che non sia pura attesa di futuribili sconosciuti e indifferenti. Accettare questa situazione sarebbe colpa grave! Ecco, dunque, le nostre proposte e le nostre richieste, al govemo e al comitato nazionale per le celebrazioni del 50° della Resistenza: E Al governo ed al ministro della Pubblica Istruzione chiediamo: 1) che da gennaio a settembre 1994 organizzino per gli insegnanti di tutte le scuole, di ogni ordine e grado, un corso o seminari di “aggiornamento” sulla storia del fascismo e del nazismo (cause e manifestazioni del loro nascere e del loro affermarsi) e della Resistenza in Italia e in Europa e dalla deportazioni nei campi di sterminio nazisti; 2) che, da ottobre 1994 ad aprile 1995, organizzino per tutti gli studenti di tutte le scuole corsi straordinari, dedicandovi un congruo numero di ore (30/40), per dare agli studenti adeguate nozioni e per coinvolgerli in ricerche e studio sul fascismo e sul nazismo, sulla Resistenza e sulla deportazione europea.

Al comitato nazionale per le celebrazioni del 50° della Resistenza chiediamo:
che finanzi un incontro in Italia dei membri di tutti i comitati Internazionali dei campi di concentramento nazisti (Auschwitz, Dachau, Buchenwald, Mauthausen, Neuengamme, Stutthof, Sachsenhausen, Ravensbrück). Poiché nei Comitati internazionali vi sono rappresentanti di tutte le nazionalità “deportate”, si tratterebbe di riunire in Italia non più di 150-200 persone, rappresentative di tutti i popoli d’Europa. Ciò consentirebbe una rivisitazione del passato dell’Europa intera ed un confronto con il presente, sul piano delle libertà e della democrazia, di tutti i paesi dell’Est e dell’Ovest dopo 50 anni dalla tragedia della 2ª guerra mondiale.

——————————————————————————–
 
L’incoraggiamento del presidente
«SONO CONVINTO CHE INSEGNARE Al GIOVANI QUALE SIA IL PREZZO DELLA LIBERTA’ E DELLA DIGNITA’ DELL’UOMO SIA COMPIERE UN DOVERE. E IL PREZZO PAGATO DA OGNI POPOLO SOTTO OGNI BANDIERA E’ SEMPRE UN GRANDE RICHIAMO ALLA LIBERTA’ E ALLA FRATELLANZA».

OSCAR LUIGI SCALFARO

——————————————————————————–