Storia

 
Una incredibile catena di solidarietà organizzata sotto gli occhi delle SS

Il prossimo 5 maggio a Gusen sarà scoperta una targa in ricordo di padre Jean Gruber, un sacerdote austriaco antiriazista, ucciso a Gusen il 7 aprile del ’44.
 

 

Ex direttore di una scuola di sordomuti a Linz padre Gruber fu arrestato e deportato subito dopo l’annessione dell’Austria al Reich.
Trasferito a Gusen si era visto affidare la responsabilità del l’organizzazione di un “museo” nel quale Himmler chiese che si riunissero minerali rari e reperti archeologici rinvenuti nelle cave della zona.
In virtù di questo incarico, egli si guadagnò in pochissimo tempo un regime privilegiato che gli consentiva persino di uscire dal recinto del campo per svolgere il suo lavoro, prima sotto la sorveglianza di una SS, quindi addirittura da solo.
Egli approfittò di questa situazione di privilegio per impiantare una incredibile organizzazione di solidarietà con i detenuti. I reperti ritrovati nella zona venivano inviati a Vienna.
Questo via vai di materiali gli consentì di avviare con la collaborazione di un avvocato viennese antinazista un attivo contrabbando dal campo alla capitale e viceversa.
Padre Gruber comprava dalle guardie di Gusen delle sigarette che inviava a Vienna, dove venivano rivendute con altissimi profitti sul mercato nero.
I soldi tornavano a Gusen e servivano per comprare altre sigarette e per ottenere dagli addetti alle cucine importanti quantitativi di generi alimentari con i quali padre Gruber aiutò a sopravvivere prima dieci, poi venti, poi forse cinquanta prigionieri, in massima parte austriaci e francesi.
Il traffico di questa incredibile “Gruber List” proseguì per oltre un anno, salvando la vita a decine di deportati. Ma nella primavera del ’44 le SS scoprirono il contrabbando: l’avvocato fu ucciso e padre Gruber arrestato.
Torturato per 3 giorni per fargli rivelare i nomi dei molti complici della sua temeraria organizzazione, replicò coraggiosamente di essere solo lui il responsabile di tutto.
Al comandante del campo, il feroce Seidler, che gli annunciò che gli avrebbe fatto fare la stessa fine del suo signore, ammazzandolo nel pomeriggio del Venerdì Santo, Gruber rispose con un semplice “Grazie mio Dio”, aggiungendo che “Comunque ormai per voi la guerra è persa”.
Seidler lo strangolò come aveva promesso il Venerdì Santo, 7 aprile ’44.
Nella primavera prossima il sacrificio di questo sacerdote, ammirato come un santo già nei giorni della sua detenzione, sarà ricordato a Gusen. Saranno presenti anche alcuni di coloro che egli col suo sacrificio riuscì a salvare.