La giornata del 28 aprile scorso è stata dedicata al ricordo dei campo di concentramento di Bolzano, aperto a metà luglio del’44 e chiuso il 29/30 aprile del’45. La manifestazione è stata promossa dal Comitato per il cinquantennale della liberazione dal fascismo e dal nazismo, costituito a Bolzano con l’adesione di numerosi partiti e organizzazioni sociali. Per la prima vola in 50 anni il Comitato ha avuto l’adesione totale e incondizionata della SVP (Südtiroler Volkspartei), il partito che raccoglie la stragrande maggioranza dei sudtirolesi.
Tre ali oratori della manifestazione: Gianfranco Maris, presidente dell’Aned, e due esponenti dell’antifascismo e dell’antinazismo sudtirolesi: Friedl Volgeler e il barone von Sternbach. Friedl Volgger, 82 anni, senatore, è uno dei maggiori esponenti della SVP. Tre volte in carcere per la sua attività antifascista, fu deportato per un anno e mezzo a Dachau. Von Sternbach, novantenne, fu duramente perseguitato da nazisti locali e tedeschi durante l’occupazione.
I due esponenti sudtirolesi hanno ricordato la Resistenza della regione, soprattutto da parte di coloro che consapevolmente rifiutarono di optare per la Germania dopo il patto Mussolini-Hitler. Non tutti coloro che optarono per il Reich erano nazisti, naturalmente: la grande maggioranza dei sudtirolesi riconobbe allora nella Germania la “patria tedesca”, in opposizione all’oppressione fascista.
Gli oratori hanno ricordato ì molti aspetti della Resistenza sudtirolese, composta da disertori, renitenti alla leva, cospiratori, che pagarono con molti arresti e diverse condanne a morte. In Val Passiria agì una banda armata, denominata Andreas Hoferbund, e cioè Lega Andreas
Hofer, l’eroe popolare sudtirolese, combattente contro Napoleone, arrestato, condannato e giustiziato (è sepolto a Mantova).
La Lega fu costituita da Volgger e dopo il suo arresto, nel settembre ’43, fu guidata da Hans Egarter, anch’egli fervente cattolico, altra nobile figura di antinazista.
Alla manifestazione di ricordo del campo hanno partecipato oltre 200 ex deportati giunti da Belluno, Feltre, Schio, Vicenza, Udine, Verona (questi particolarmente numerosi), La Spezia, Parma, Ferrara e Milano. C’è stata una cerimonia religiosa, officiata da 5 religiosi, tra i quali don Daniele Longhi, ex deportato a Bolzano, e don Guido Pedrotti, deportato per lunghi mesi a Dachau.
In precedenza, il 20 aprile, presso la galleria comunale Domenicani era stata inaugurata la mostra “Immagini dell’indimenticabile” sui Lager nazisti. La mostra è stata organizzata dall’Aned e dal Comune di Bolzano. Il 27, infine, presso la sinagoga si è tenuta la preghiera per gli ebrei assassinati nei campi nazisti. Nel villaggio scolastico di via Karl Wolf c’è stato un incontro con i giovani, con relazioni e testimonianze sul tema “Dallo sterminio degli ebrei all’intolleranza di oggi”.