Scambio di lettere tra l’Aned e il ministro degli esteri Martino

 

Gridando “Sieg Heil” e salutando sull’attenti con la mano tesa, 22 giovani skinhead sono entrati nel luglio scorso nell’ex campo di concentramento di Buchenwald, trasformato in museo. La guardiana si è fatta avanti per fermarli. “Togliti di mezzo o ti brucio con le mie mani” ha sibilato uno. Poi con calci e sassi hanno danneggiato quel che resta delle camerate e dei forni crematori del Lager nel quale furono uccise tra il ’37 e il ’45 quasi 60 mila persone. I naziskin sono stati identificati e uno solo arrestato.
Appena si è avuta notizia del gravissimo episodio, il presidente dell’Aned Gianfranco Maris ha inviato questo messaggio al ministro degli Esteri italiano Antonio Martino:

 
 
“I familiari dei caduti e i superstiti dei campi di sterminio nazisti, uniti nell’Aned, appresa dalla stampa la notizia della profanazione del campo di Buchenwald chiedono il suo intervento presso le autorità della Repubblica Federale Tedesca affinché sia rafforzata la vigilanza nei luoghi della memoria perché simili vergognosi episodi non si ripetano e siano adeguatamente puniti i responsabili, non come autori di atti d’intemperanza, ma come colpevoli di atti provocatori e criminosi.
Nel campo di Buchenwald furono deportate da tutti i paesi circa 80.000 persone, ne vennero uccise 60.000, 3.300 italiani vi transitarono e solo 178 fecero ritorno. Nel ricordo di queste vittime chiediamo il suo autorevole intervento.
Grati per quanto vorrà disporre e far conoscere, Le porgiamo i migliori saluti”.

 
 
Alla lettera del presidente dell’Aned il ministro degli Esteri Antonio Martino ha così risposto:
Caro Avvocato,
“ho letto con viva partecipazione la lettera del 26 luglio scorso, con cui Ella ha qui voluto rappresentare il dolore e la protesta dei familiari dei caduti e dei superstiti dei campi di sterminio nazisti per i recenti, ignobili atti di vandalismo perpetrati nel campo di Buchenwald.
Desidero assicurarLa di aver già provveduto ad impartire opportune istruzioni alla nostra ambasciata a Bonn, affinché si faccia interprete presso le competenti autorità tedesche dei sentimenti di amarezza, e della profonda apprensione suscitati in Italia da tale inqualificabile episodio.
Nel ringraziarLa per la lettera che ha ritenuto opportuno inviarmi mi è gradita l’occasione per esprimere a lei, e a tutti i membri dell’Associazione Nazionale ex Deportati Politici nei campi nazisti, la mia più convinta solidarietà. “