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Don Claudio Pontiroli, arciprete di Quarantoli e Gavello (Modena) ha raccolto e dato alle stampe le lettere alla famiglia di Odoardo Focherini, militante cattolico amministratore del quotidiano “L’Avvenire d’Italia” nel periodo della guerra.
Si tratta sempre di lettere traboccanti d’amore per la moglie i figli; una testimonianza toccante, che fa luce sulla personalità di un uomo che pagò con la deportazione e la morte (a Hersbruck, sottocampo di Flossenburg) il proprio concreto impegno antifascista. Focherini in particolare si impegnò nella difesa del giornale cattolico, una voce che il regime mal sopportava e che infine spense. Ma soprattutto si distinse nell’organizzazione della solidarietà attiva agli ebrei perseguitati dalle leggi razziste.
A molti procurò documenti falsi, soldi, collegamenti utili all’espatrio verso la Svizzera.
Sono almeno un centinaio gli uomini e le donne da lui salvati. Alla sua memoria l’Unione delle Comunità israelitiche nel ’55 ha conferito una medaglia d’oro. “L’Istituto commemorativa dei martiri e degli eroi Yad Vashem” di Gerusalemme gli ha conferito la “Medaglia dei giusti”; nell’agosto ’69, infine, un giovane olivo con il suo nome fu piantato nel “viale dei Giusti”.
Odoardo Focherini riuscì a scrivere alla moglie e ai familiari numerose lettere anche dal campo di Fossoli prima e da quello di Boliano-Gries poi. A Bolzano, in particolare, approfittò della temporanea sistemazione nell’Ufficio postale del campo per tenere una fitta corrispondenza, sempre attenta e prudente. Persino da Hersbruck egli riuscì a fare avere alla moglie un paio di biglietti. Poche parole in tedesco, ma sufficienti a confermare che era ancora vivo e ad alimentare una speranza che purtroppo si spense con la sua morte, la vigilia di Natale del ’44.
Il libro, “Il cammino di un giusto”, può essere richiesto al curatore, don Claudio Pontiroli, via della Pieve 4, 41030 Quarantoli (Modena).