“Un’occasione importante di crescita civile e democratica”
Ci sono momenti della storia che non possono essere dimenticati. Fra questi il più grave, il più terribile è certamente quello dei crimini nazisti, delle deportazioni dei campi di concentramento, dei forni crematori. Ricordare perché non accada più; ricordare perché si consolidino il rispetto dei diritti umani, la libertà come bene fondamentale e irrinunciabile, la solidarietà; ricordare per rendere doveroso omaggio a quanti hanno pagato con la vita o con atroci sofferenze; ricordare perché i superstiti, i familiari, i compagni e gli amici dei caduti non si sentano soli. Per questo l’iniziativa presa dall’ANED è davvero positiva e certamente coinvolgerà tante pesone – giovani ed anziane – di ogni fede religiosa e di ogni posizione politica. Persone che vogliono dire con chiarezza il loro no ai tentativi, purtroppo ricorrenti, di rilanciare la violenza, l’intolleranza, l’antisemitismo. Questi fenomeni non sono da sottovalutare. E’ vero che, nella cultura dei cittadini, il rispetto per la libertà e per le regole della democrazia è ormai profondamente radicato. Ma è anche vero che abbiamo – tutti ed ognuno di noi – un debito con quanti 50 anni fa hanno sofferto per la libertà. L’impegno ad essere vigili e severi per sradicare completamente ed in modo definitivo ogni anche piccolo (ma sempre pericoloso) rigurgito di logiche che si ispirano al nazismo. La scuola può essere un forte vettore per l’iniziativa dell’ANED. Far giungere ai ragazzi la proposta di essere presenti nelle manifestazioni della primavera ’95 nei campi nazisti significa offrire loro una importante occasione di crescita civile e democratica.
Sen. Rosa Russo Jervolino Ministro della Pubblica Istruzione