E’ per ricordare il sacrificio di avvocati e magistrati, caduti sotto il piombo nazifascista, del terrorismo e della mafia che un folto gruppo di operatori della giustizia si è riunito nel luglio scorso nell’aula magna del Tribunale.
Tutti significativamente convenuti nel luogo divenuto simbolo, a Milano, della difesa della democrazia, delle istituzioni, dei l’indipendenza della magistratura. Un’indipendenza messa a dura prova anche in tempi recenti.
Poldo Casparotto, fucilato a Fossoli, Emilio Alessandrini, pubblico ministero e Guido Galli, giudice istruttore, assassinati da feroci killer delle Brigate rosse e di Prima linea il 19 gennaio del 1979 e il 19 marzo 1980. Giorgio Ambrosoli, liquidatore della Banca privata di Michele Sindona, ammazzato su mandato della mafia l’11 luglio di quindici anni fa.
Parlano, per ricordare tutti i caduti, il presidente della Corte d’appello, Franco Loi; il procuratore generale Giulio Catelani; la presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Elena Paciotti; il presidente dell’Ordine degli avvocati, Michele Saponara, il presidente nazionale dell’associazione dei deportati, Gianfranco Maris. Presiede Tino Casali dell’ANPI.
“Gli eroi – dice il pg – non sono solo quelli che lanciano le stampelle contro il nemico. Sono anche quelli, come Alessandrini, Galli, Ambrosoli, che, giorno per giorno, consapevoli dei rischi che corrono, servono con rigore e coraggio il loro paese”. “Non ho conosciuto – dice Elena Pacíotti – gli uomini caduti nella Resistenza. Ma so che devo a loro la mia libertà. Ho conosciuto benissimo, invece, Alessandrini, Galli e Ambrosoli. Siamo qui per ricordare e riflettere, in giorni che sono tempestosi e calamitosi.
La menioria deve servirci soprattutto per farci sentire vigili ogni giorno. Le tante piccole sopraffazioni, i tanti piccoli atti di egoismo e di crudeltà che hanno costituito in altri paesi e in Italia, col fascismo, un finale di orrore, possono ripetersi”.
Ha ragione da vendere Elena Paciotti. I segnali, in un’Italia in cui si tende ad appiattire tutto e ad azzerare i valori che danno senso e dignità alla vita, non mancano di certo. Michele Saponara, che rappresenta gli avvocati di Nmano, dice di avere accolto con entusiasmo l’iniziativa di ricordare i colleghi che hanno dato la vita per la libertà.
Per Maris è importante non dimenticare. Ma ancor di più ricordare le ragioni della scelta, in nome della quale quegli eroi non esitarono a sacrificare la vita. E la scelta è quella della Resistenza. Ideali diversi, fedi religiose diverse. Ma pensieri eguali. E tutti determinati a combattere chi aveva distrutto ogni vestigia di democrazia. Sono ancora questi i valori in cui ci riconosciamo? Guai se non fosse così. Ci aspetterebbe un futuro senza libertà e dignità”.
Ibio Paolucci