Una lettera dei ragazzi della 3° media di Pieve Emanuele ad Arianna Szörenyi

Cara Signora Arianna,
scusi se ci permettiamo di usare l’aggettivo “cara”, ma dopo il suo racconto ci sembra di conoscerla da una vita.
E’ riuscita a comunicarci le sue sensazioni. Alcune parti della sua storia ci hanno toccato molto e sono rimaste impresse nella nostra mente come scene di un film, tanto lei le ha descritte con tutti i particolari. Siamo stati soprattutto impressionati dal suo forte carattere, dimostrato già da bambina quando ha dovuto abbandonare la sua casa per essere trasportata nei campi di concentramento.
In quella situazione ha dimostrato una grande forza d’animo.
( … ) Alla fine del suo racconto c’è stata molta commozione da parte sua e di tutti noi che fino ad allora eravamo rimasti ammutoliti. Così il nostro applauso finale è stato un’applauso anche di solidarietà nei suoi confronti, ma soprattutto nei confronti di tutti quelli che non sono riusciti a tornare a casa.
Non c’è dubbio, noi sianio rimasti colpiti da questo incontro e ci siamo posti tante domande alle quali non siamo riusciti a trovare risposta.
A voi associati all’ANED dobbiamo fare delle richieste. Potreste raccogliere le testimonianze in un libro, o farne dei videotape da distribuire nelle scuole perché è importante che rimanga tutto ciò e che non vengano dimenticate le torture che avete dovuto subire.
La ringraziamo ancora di essere venuta nella nostra scuola e di averci raccontato la sua triste storia.
Non la dimenticheremo mai. Cari saluti

La 3ªG