Elie Wiesel presenta un’enciclopedia sullo sterminio

 
Voce per voce Esce in questi giorni negli Stati Uniti “The Encyclopedia of the Holocaust” opera in quattro volumi dedicata allo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti: 200 cartine, 650 fotografie, 975 voci. L’opera (Mac Millan Publishing Company) si apre con l’editoriale del premio Nobel per la pace Elie Wiesel che pubblichiamo.
 

 

Auschwitz rimarrà l’avvenimento più fosco, più crudele e più incompreso della storia ma anche il più documentato.
Grazie alle testimonianze delle vittime, alle confessioni degli assassini e dei loro complici nonché alle ricerche degli storici, ci è dato di conoscerlo in tutti i suoi aspetti.
I minuziosi preparativi, al livello più alto del Terzo Reich, della “soluzione finale” del problema ebraico, il ruolo nefasto che hanno svolto propaganda, esercito, scienza, economia, industria e medicina nazisti: chi voglia informarsi, non ha che da consultare gli archivi.
Le prove ci sono. Il tentativo delle SS di annientarle è fallito: il nemico non è riuscito a cancellare le tracce. Dunque è stato vinto, almeno un campo: quello del ricordo.
Che la guerra totale contro il popolo ebreo fosse anche una guerra a oltranza contro la memoria ebraica, nessuno lo mette più in dubbio. Il suo obiettivo non era solo sterminare gli ebrei, ma anche tormentarli, torturarli, costringerli alla disperazione e alla vergogna, in breve disumanizzarli prima di affondarli nelle tenebre della storia, laddove non avrebbero dovuto riemergere mai più.
Ma perché questo odio freddo e calcolato, contro una minoranza etnica, sociale e religiosa che attraverso i secoli ha tanto contribuito alla civiltà?
E perché ha trovato eco in Germania e nella maggior parte dei Paesi occupati? Perché quella cospirazione del silenzio e quell’indifferenza da parte degli alleati, nei confronti di questa guerra che il comune nemico aveva scatenato all’intemo della grande guerra?
Questa tragedia, così insensata, sfida ogni risposta. Si sarebbe potuta evitare. 0, almeno, si sarebbe potuta ridurre. Non si riuscirà mai a capire perché lo sterminio di sei milioni di esseri umani fu possibile. Ma si saprà come. Basta leggere alcune opere storiche, studiare i documenti. E, da oggi, consultare questa enciclopedia alla quale hanno collaborato, per molti anni – sotto la
direzione del più grande di essi, il dottor Israel Gutman – gli specialisti competenti.
C’è tutto, in forma condensata: città e villaggi, ghetti e prigioni, date importanti, massacri e rivolte, nomi e pseudonimi, guerrieri e cronisti, eroi e martiri. Vi interessa la sorte di questa comunità? Vi deve interessare. Girare le spalle a questo capitolo della storia è volerlo dimenticare. Chi dimentica diventa complice del nemico: dimenticare le vittime significa ucciderle una seconda volta.
Certo, non si comprenderà mai la crudeltà del boia, né la tenerezza delle sue vittime. Non si tratta di capire, ma di conoscere. Confessare l’incomprensione è segno di umiltà, rifiutare la conoscenza è arroganza. E insensibilità.
Ecco l’importanza di questa enciclopedia: la somma della conoscenza che essa ha accumulato è di una tale ampiezza che si impone come indispensabile.

Elie Wiesel
dal “Corriere della sera” del 29/6/90