Una proposta che questo giornale ha avanzato in vista del cinquantesimo anniversario della liberazione dei campi, nella prossima primavera, ha suscitato una reazione largamente superiore alle nostre previsioni. Anche grazie alla disponibilità di Michele Serra e della redazione di “Cuore”, che hanno ospitato un articolo che illustrava il senso della nostra proposta, ci sono pervenute decine di lettere e di telefonate di persone che volevano aderire alla nostra iniziativa o anche solo avere maggiori ragguagli in merito. Guardate questa parziale selezione delle lettere che ci sono pervenute: scrivono da tutte le regioni, sono giovani o insegnanti in grandissima maggioranza. Dicono, ciascuno con il proprio linguaggio, con il proprio stile, fondamentalmente la stessa cosa: che troppo poco si sa del fascismo, del nazismo e della deportazione, e che anche questa diffusa ignoranza è alla base degli episodi di violenza, di intolleranza se non di squadrismo fascista che tanto ci preoccupano. Ripetiamo dunque a tutti i giovani, alla scuola e al mondo dell’università l’invito a mobilitarsi per assicurare ai raduni degli ex deportati, nella primavera del prossimo anno, la partecipazione dì decine di migliaia di rappresentanti delle nuove generazioni: giovani che si assumano la responsabilità di raccogliere il testimone dalle mani dei sopravvissuti ai Lager nazisti, per <dare alla mernoria un futuro>, come dice lo slogan che abbiamo scelto per questa campagna. Noi pensiamo che sia giusto che questo invito coinvolga le commemorazioni che si svolgeranno in tutti i campi, in Italia (a Fossolì, alla Risiera, a Bolzano) e nei principali Lager nazisti in tutta Europa. Appena avremo un calendario preciso degli appuntamenti lo pubblicheremo. Per tutti forse però il riferimento principale di questa iniziativa potrebbe essere il grande raduno che si svolgerà a Mauthausen, il 9 maggio del 1995. E questo per due motivi: perché in quel campo furono deportati moltìssimi italiani, la stragrande maggioranza dei quali vi trovò orribile morte; e poi per motivi organizzativi pratici: Mauthausen è in Austria, nei pressi di Linz, ed è relafivamente facile da raggiungere dal nostro paese (a differenza, per fare un solo caso, di Auschwitz, che è in Polonia, nei pressi di Cracovia). A noi pare in ogni caso che sia importante che l’idea circoli, che molte scuole decidano (come abbiamo proposto, e come il ministero della Pubblica Istruzione ha esplicitamente approvato) di utilizzare a questo fine le gite scolastiche del ’95. Il “Triangolo Rosso” riporterà nei prossirni numeri ogni possibile indicazione organizzativa. Aiutateci a impedire che il naturale assottigliamento della schiera dei sopravvissuti si traduca in un indifferente oblio, in un’indistinta e colpevole rimozione della più nera pagina della storia dell’umanità.