Christoph U. Schmnick Gustavus: “Mal di casa”

La storia di un ragazzo polacco sotto l’occupazione nazista

E uscito da Bollati Boringhieri il libro di Christoph U. Schmnick Gustavus “Mal di Casa. Un ragazzo davanti ai giudici. 1941-1942” che tratta di un giovinetto di anni 16, strappato dalla sua Polonia e deportato per un lavoro forzato in Germania, che per la nostalgia della casa nella speranza di essere rimandato al paese commette degli errori infrangendo l’inumana legge nazista ed è condannato a morte.
La storia è minuziosamente documentata con una ricerca esatta e puntigliosa durata anni e da piccola diventa grande, immensa e riassume tutte le storie dei crimini nazisti conservando tuttavia, secondo l’autore, il carattere di “storia quotidiana”. L’ho intesa raccontare dall’autore in una relazione a Carpi nel convegno organizzato da Enzo Collotti nell’ottobre 1985 che fece grande impressione sull’uditorio per l’originalità e l’efficacia della esposizione. Schminck proiettò oltre venti diapositive e riassunse in poche pagine la storia di Walerjan Wróbel da un villaggio polacco in Ucraina nelle campagne di Brema per un lavoro coatto, la fuga determinata dal Mal di casa e la cattura di un primo tempo e in una fase successiva l’incendio di un fienile nella illusoria speranza di essere rimandato al paese per punizione. Invece il processo, presso il tribunale speciale di Brema, dopo una protratta detenzione nel Lager di Neuengamme, l’applicazione della legge straordinaria di guerra che puniva con la pena di morte qualsiasi delitto dei polacchi (anche questo è un documento della protervia del popolo dei signori e dell’esasperato razzismo nazista), la domanda di grazia respinta e l’esecuzione capitale mediante la ghigliottina nel carcere di Amburgo il 25 agosto 1942 alle ore 0.15. Ogni passo è descritto e documentato con particolare impegno e diligenza, e il lettore è minutamente informato di queste tristi vicende di questa catena di infamie. Conoscianio oggi le vicende di Walerjan, i familiari, i compagni di deportazione, le bieche figure dei giudici.