Antonio Scollo

Purtroppo in questo periodo, con i fascisti che fanno parte della maggioranza di governo e conducono un attacco alle regole democratiche e persino alle autorità costituzionali si sta attuando un grave tentativo di falsare la storia, con l’intento di rivalutare il ventennio mussoliniano.

Più grave ancora è l’intendimento di rivalutare la Repubblica di Salò costituita dai nazisti tedeschi per creare una rete di collaboratori e spie, stipendiati come mercenari. In tutti i paesi del mondo i collaboratori, in un paese occupato dallo stranieri, sono considerati traditori del proprio paese. In questi anni, secondo me dovremmo impegnarci con conferenze, mostre e documenti, per far sì che ogni data che ricorda il martirio del nostro popolo e dei resistenti si trasformi in un atto di accusa. Dobbiamo ricordare ogni data importante, a cominciare dall’8 settembre ’43, e dal massacro dei soldati e degli ufficiali della Divisione Acqui, uccisi a migliaia e deportati a centinaia in Germania per aver obbedito al governo Badoglio che aveva ordinato di resistere all’invasione nazista. E dobbiamo ricordare l’arresto e la deportazione di centinaia di migliaia di soldati italiani, che preferirono nella stragrande maggioranza la prigionia, piuttosto che aderire alla Repubblica Sociale che prometteva loro il rimpatrio.

Dobbiamo ricordare gli scioperi del marzo ’44 contro l’occupazione nazista’ quando le squadracce fasciste hanno arrestato migliaia di lavoratori, consegnandoli ai nazisti dopo averli bastonati e torturati. Quelli che rivalutano oggi il Ventennio di Mussolini non lo dicono mai; ricordiamolo noi allora che è stata la polizia fascista ad arrestare e qualche volta a torturare migliaia di patrioti, uomini, donne, ebrei, partigiani, semplici sospetti di essere oppositori politici, consegnandoli poi ai tedeschi che li hanno deportati nei Lager. E sono stati sempre i fascisti italiani responsabili di tante fucilazioni di massa e i complici delle stragi di Fossoli, di Marzabotto. Dobbiamo ricordare tutti questi episodi per lanciare un atto di accusa contro la criminalità fascista. In quest’opera dobbiamo impegnare tutte le nostre forze, chiedendo l’appoggio. dei giornalisti e della televisione. Compito della nostra associazione dovrà essere poi quello di raccogliere ogni possibile documento e testimonianza sulla deportazione, per trasmetterli alle generazioni più giovani e a quelle che verranno, perché sono convinto che tra 4 o 5 anni non so se quelli che rimarranno avranno la forza e la possibilità di operare. Quest’impegno deve mobilitare il Consiglio Nazionale e le Sezioni, se non vogliamo che i nostri compagni caduti siano considerati dalle nuove generazioni come dei sovversivi che cospiravano contro la patria, al contrario magari dei criminali della Repubblica di Salò, dipinti da qualcuno oggi come dei soldati che si battevano sì da un’altra trincea, ma per il bene della patria comune.

Antonio Scollo