Il critico cinematograrico Sauro Borelli giudica “Testimoni”, film dell’Aned

E’ certo, ostico proporsi di parlare con distacco critico di una realizzazione come Testimoni, assemblaggio documentaristico di spezzoni foto e cinetografici d’epoca, interviste, testi, ricordi incentrati sull’apocalittica odissea dei campi di sterminio hitleriani. A rigore, anzi, non si può atteggiarsi di fronte a questo lavoro di ricerca, di documentazione – anche e soprattutto la futura memoria” – messo in opera da Anna Missoni e Dario Venegoni, coadiuvati da un gruppo di appassionati collaboratori, per conto dell’Associazione nazionale ex deportati politici dei campi nazisti (Aned), come davanti a qualsiasi altro film, pure dedicato a tragiche vicende quali quelle evocate, per variabili tramiti, in questi Testimoni.
Qui, sebbene temperati dalla serenità e dai toni sobri di coloro che furono vittime incolpevoli della barbarie nazista – memorabili, strazianti sono le angosciose esperienze riferite da Lodovico Barbiano di Belgiojoso, da Arianna Szörenyi e da Ferruccio Maruffi, – la mostruosità, l’orrore di un passato di abiezione totale prendono man mano corpo e si fanno parte integrante di un dolore lancinante che penetra in noi, nella nostra coscienza, come una lama inesorabile. L’incalzare, la progressione dei fatti, delle tribolazioni di tempi diferro acquistano, infatti, una contiguità, un’attualità vibranti. Tanto che, immediato e ineludibile, diventa per noi essere coinvolti a fondo, con grande empito emotivo, nel dipanarsi quasi inenarrabile del catalogo criminale delle efferatezze naziste.
E’ giusto, è meritorio il lavoro fatto da Anna Missoni e dai sui collaboratori per l’assemblaggio, l’allestimento di questi Testimoni. Non tanto, non solo per dare, come indica il titolo, testimonianza, prova inconfutabile della più grande tragedia dei nostri tempi, ma ancor più per ribadire come, nonostante tutto e malgrado ogni violenza subita, proprio nei sopravvissuti, nelle vittime di simili orrori sgorga ancora, com’ebbe a dire Thomas Mann, “il latte dell’umana bontà”. Nessun accenno di rivalsa, di residuo rancore vibra
qui nelle parole di Belgiojoso, della Szörenyi, di Maruffi, pur se traspare – ineludibile – nel loro racconto drammaticamente corale il fermo proposito di non tacere, di non dimenticare. Né ora, né mai.

Sauro Borelli

Per avere una videocassetta in formato VHS di “Testimoni”, rivolgersi all’Aned nazionale Via Bagutta 12-20121 Milano tel. 02/76006449-fax 02176020637
 
 
 

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Solenni manifestazioni per il 25 aprile

Un fiore dalle donne a ricordo delle tante uccise alla Risiera

Duplice significato questa volta della tradizionale manifestazione del 25 aprile che ogni anno si svolge alla Risiera di S. Sabba, campo di concentramento nazista, dove negli anni 1943-45 si verificò il piùgrosso cumulo di atrocità mai commesse nel nostro paese: 5.000 morti bruciati nel forno crematorio, 20.000 prigionieri deportati nei Lager in Germania: 50° della liberazione dal nazifascismo in Italia e 50° della liberazione della Risiera.
Questa celebrazione era stata preceduta da molte altre, nell’ambito del 50°, a iniziare dal 22 giugno del 1944 con il discorso del presidente nazionale dell’ Aned, avv. Gianfranco Maris. Seguirono una serie di mostre, conferenze dibattito, varie pubblicazioni ed altre manifestazioni: la mostra di Giorgio Celiberti “Voci della memoria”, quella sul ghetto di Varsavia, “Razze e razzismo” dell’Istituto Gramsci di Torino, “La Rosa Bianca” del Goethe Institut di Trieste, lo spettacolo “Brundibar” di Hans Kransa, ispirato dal campo di concentramento di Terezin, il video sulla Risiera, premiato al festival di Riccione, il libro di Marco Coslovich “I percorsi della sopravvivenza – Storia e memoria della deportazione dall’Adriatisches Künstenland”; il nuovo arricchito dépliant sulla Risiera in sei lingue.
Altre pubblicazioni sono attese, tra le quali la più importante la seconda edizione di “San Sabba, istruttoria e processo per il Lager della Risiera” della collana Aned – Ricerche.
Di particolare interesse e significato il convegno “Contro la violenza e il razzismo, le donne di ieri con le donne di oggi”, dell’8 e 9 aprile, indetto dai collettivi femminili di Aripi, Fivl, Fiap, Aned, con il patrocinio del presidente della Repubblica, del Comitato nazionale per le celebrazioni del 50° della Resistenza e del Comune di Trieste. Vi hanno partecipato moltissime donne, partigiane, ex deportate, resistenti tra le quali la segretaria nazionale dell’Aned Miuccia Gigante. Ma pure tante ragazze italiane, slovene, croate che hanno recato il loro saluto e l’impegno a portare avanti gli obiettivi indicati dal convegno. Tra i presenti, oltre a vari dirigenti delle associazioni della lotta di liberazione, il presidente dell’Aripi Arrigo Boldrini, vari parlamentari. Numerosissimi i messaggi di solidarietà da tutta I’ Italia.
Il momento più commovente e significativo delle due giornate si è svolto alla Risiera, quando 75 donne hanno deposto fiori davanti al sacello che conserva le ceneri degli ultimi deportati bruciati nel forno crematorio, in ricordo di altrettante donne ivi trucidate dai nazisti, le sole di cui sia stata possibile la identificazione certa, avendo i criminali che hanno operato a S.
Sabba distrutto, oltre al forno, quasi tutto il materiale che poteva documentare le loro colpe.
La sostanza del convegno è stata condensata in un appello approvato alla fine dei lavori. Si apre constatando che “Di nuovo il vento dell’intolleranza percorre l’Europa, di nuovo il mondo è sconvolto da violenti conflitti. Da qui deve nascere un arande impegno culturale e sociale per far crescere la nuova civiltà dell’Europa. Testimoni degli orrori di questo secolo, mentre riaffermiamo la forza degli ideali che hanno motivato la loro lotta, le donne della Resistenza si rivolgono alle donne della cultura, della scuola, dell’informazione, della letteratura, alle donne di ogni età e condizione; le donne di ieri con le donne di oggi conclude l’appello una sola voce, un unico impegno per far vincere le ragioni più alte dell’umanità”.
La festa della liberazione è stata aperta dal presidente del Comitato per la difesa dei valori della Resistenza, Domenico Mazzurco, cui hanno fatto seguito il sindaco Riccardo Illy, il segretario della Cgll Bruno Zvech, la rappresentante del gruppo etnico sloveno Katja Colja e l’esponente della Comunità ebraica Ames Luzzatto.
Presente una folla strabocchevole, tra la quale rappresentanze dell’Aned, dell’Anpi, dell’Anppia con i gonfaloni, i sindaci della provincia e di altre parti della regione.
Gli oratori hanno ricordato gli orrori del passato, ma anche quelli che continuano a manifestarsi violenti e minacciosi anche oggi e che pare estremamente difficile affrontare, per affermare la pace, la tolleranza, la convivenza. “Vorrei – ha detto il sindaco – che accanto ai valori che qui ci hanno ricondotto ogni anno, rispetto per la vita e la dignità di ogni individuo, si lasci iscrivere l’altro valore fondamentale della pacificazione e della concordia, fondata sui principi alla cui integrità qui, in questo monumento nazionale, ci inchiniamo con convinta devozione”. Dopo aver ricordato “un’altra presenza straniera (l’occupazione jugoslava del maggio-giugno 1945 – N.d.R.) con migliaia di infoibati a testimoniare cieca brutalità”, ha concluso sottolineando “i perenni valori di libertà e giustizia” e auspicando “la fine effettiva della guerra civile, con ciò impegnando tutti i cittadini d’Italia a riconoscersi in quegli stessi valori”.
A tale auspicio, ci sembra doveroso aggiungere, tutti possono associarsi , riaffermando però con forza l’attualità dell’antifascismo e del doveroso rispetto della verità storica.
F.Z.
 
 
 

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Mele ricorda Andrea Gaggero, “nostro illustre concittadino”

In occasione del Cinquantesimo del 25 aprile ha avuto luogo a Mele, in provincia di Genova, una cerimonia in onore di Andrea Gaggero che in quel centro ebbe i natali. Una lapide in sua memoria è stata posta sulla facciata del municipio.
Nella occasione è stato pubblicato un opuscolo con estratti della sua autobiografia pubblicata postuma col titolo “Vestio da omo”. Una copia di questo opuscolo è stata distribuita ad ogni famiglia di Mele.
Il comune ha infine assegnato a Isa Bartalini una “Medaglia d’oro per merito civile alla memoria di Andrea Gaggero, partigiano e deportato a Mauthausen, nostro illustre cittadino, combattente nella lotta contro il fascismo e la libertà”.
 
 

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Arci di Barletta

La “staffetta” di Barletta

   Il circolo Arci Nova Carlo Cafiero di Barletta ha organizzato, con il patrocinio del Comune, un ciclo di manifestazioni attorno al 50° della liberazione dal titolo “Diamo alla memoria un futuro”.
Dal 25 aprile al 6 maggio alla galleria del Teatro Curci è stata esposta la nostra mostra dell’Aned “Rivisitando i Lager”, mentre nella sala convegni della polizia municipale si è tenuta (con ingesso libero) una rassegna di nove film, recenti e non, sul tema della guerra e della Resistenza.
 

 
Aned di Schio a Sappada

Il 9 aprile scorso si è tenuta a Sappada, in Cadore, la riunione dei soci della sezione Aned di Schio, organizzata dalla presidente Gianna Zanon. Dopo la messa c’è stato il pranzo sociale, al quale hanno partecipato più di ottanta persone, tra soci e familiari.