L’Aned e la sperimentazione telematica

I lettori del “Triangolo Rosso” sanno che da qualche mese il nostro giornale ha avviato una sperimentazione telematica, in collaborazione con la Rete Civica Milanese, nata a ottobre per iniziativa del dipartimento di Scienze dell’informazione della Università Statale di Milano, e con due reti amatoriali toscane, Asterisco di Prato e Virtual Town Tv di Firenze. Da qualche mese in sostanza gli utenti di queste reti (solo quelli della Rcm sono più di 1.200) possono dialogare con l’Aned via computer e possono leggere i testi del Triangolo Rosso addirittura prima che essi vengano stampati. Gli stessi atti dei congresso di Prato sono da settimane disponibili sulle reti telematiche sopra menzionate. Per l’Aned si tratta essenzialmente di sperimentare un canale di comunicazione nuovo, di immense potenzialità. E di tenere il passo coi tempi, adeguando la propria informazione all’evoluzione dei mezzi di comunicazione.
Pe ora i lettori delle nostre informazioni telematiche sono realisticamente poche centinaia: non si tratta di grandi numeri, dunque, ma ugualmente ci sembra importante che gli studenti, i professori, i professionisti che sempre più numerosi utilizzano questi nuovi canali per le loro comunicazioni personali si abituino alla presenza dell’Aned: in caso di necessità sapranno dove trovarci. In prospettiva le nostre informazioni potranno essere diffuse anche su Internet, la rete telematica mondiale che unisce tra loro qualcosa come 40 milioni di utenti in ogni angolo della terra. Nel corso del congresso di Prato abbiamo discusso con gli animatori della rete locale Asterisco degli sviluppi della nostra collaborazione.
Da loro ci è venuta questa proposta: perché non rendere disponibili sulle reti telematiche alcuni testi sulla deportazione, siano essi saggi storici o libri di memoria? Dal punto di vista pratico la cosa è quanto mai semplice: occorre soltanto avere un dischetto di computer che contenga il libro in questione (e ormai tutte le pubblicazioni hanno origine da un testo scritto su computer). Una volta immesso in rete, il testo resterà gratuitamente a disposizione di chiunque sia interessato a leggerlo. Da un punto di vista legale non ci sono problemi, a patto che il proprietario dei diritti del testo conceda l’autorizzazione alla sua divulgazione per via telematica. Infatti, a differenza dei libri stampati “normalmente”, i testi telematici sono gratuiti, e quindi nessuno percepisce i relativi diritti d’autore. Per concludere: le reti telematiche potrebbero costituire un canale aggiuntivo attraverso il quale qualche decina di persone (e magari in un prossimo futuro di più) potrebbero leggere alcuni testi sulla deportazione che probabilmente non andrebbero mai a cercare in libreria (o anche che in libreria non si trovano più). Se c’è qualcuno tra quanti hanno scritto della propria esperienza interessato alla cosa, non ha che da far pervenire al “Triangolo Rosso” una copia del dischetto contenente il testo del suo libro – anche inedito -, insieme a una dichiarazione (sottoscritta dall’effettivo proprietario dei diritti, è importante!) con la quale si autorizza esplicitamente la diffusione dei testo attraverso le reti telematiche, con la rinuncia a qualsiasi pretesa economica.
Al resto penseremo noi!